Editoriale
mettila di pensare a cosa potrebbe andare male e inizia a pensare a cosa potrebbe andare bene. Se frequentate i social, probabilmente avrete già letto chissà quante volte questa frase, diventata virale, replicata in migliaia di post, meme, cartoline. Viene attribuita a Roberto Benigni, ma non so se a pronunciarla o scriverla sia stato veramente lui. Comunque sia, non è importante. Mi è venuta in mente leggendo l’articolo di pagina 54, “I nostri figli hanno bisogno di ottimismo”. In poche parole riassume bene il messaggio che noi adulti dovremmo trasmettere ai ragazzi per aiutarli davvero ad affrontare il futuro, vincendo le tante paure legate al domani. Perché non c’è entusiasmo dove c’è paura. Ma senza entusiasmo vengono meno la forza e l’energia per superare le sfide e di sfide, gli anni che verranno ne hanno in serbo parecchie, come è normale che sia. Invece, spesso siamo noi adulti a vedere tutto nero, a narrare il futuro con toni drammatici, che non lasciano spazio alla speranza. Ecco, quando ci lamentiamo di vivere in tempi bui senza proporre noi per primi vere alternative, quando sottolineiamo i pericoli della società di oggi senza vederne le opportunità, quando consideriamo gli altri solo nemici e non risorse, facciamo del male a noi stessi, prima di tutto, ma danneggiamo anche loro, gli adulti di domani. Allora, dovremmo pensarci un milione di volte prima di spargere negatività e rassegnazione. Serve il sorriso per affrontare la vita e mica vorremmo spegnere quello che deve illuminare il viso dei nostri ragazzi?