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Prendi il meglio dai surgelati

I trucchi dello chef per sfruttare al massimo prodotti che, dal punto di vista nutriziona­le, hanno ben poco da invidiare a quelli freschi

- di Francesca Soccorsi Gaetano Ragunì responsabi­le del team chef di Orogel

Gli italiani spendono oltre 4 milioni di euro all’anno in surgelati, per un consumo pari a 13,8 kg a testa

(dati Istituto italiano alimenti surgelati). Le ragioni del successo? Sono prodotti che durano a lungo, disponibil­i in ogni periodo dell’anno, si preparano in fretta, permettono di ridurre gli sprechi. E, rispetto al fresco, non sono una seconda scelta. «Se la verdura fresca non è a km 0, la quantità di vitamine è inferiore rispetto ai corrispond­enti vegetali surgelati, che vengono lavorati poco dopo la raccolta», spiega Sara

Gilardi, biologa nutrizioni­sta a Livorno, Volterra e Torino. Aspetto al quale le aziende più attente alla qualità sono molto sensibili. «La gran parte delle verdure da noi viene lavorata entro pochissime ore dalla raccolta perché i campi si trovano a ridosso degli stabilimen­ti», chiarisce Gaetano Ragunì, responsabi­le del Team Chef di Orogel, azienda leader nel settore con circa 120 varietà di surgelati, tra vegetali e piatti pronti. «Nelle confezioni, poi, finiscono solo ortaggi di prima scelta che provengono da una filiera interament­e tracciabil­e: i nostri soci coltivano tutto in Italia con metodi di agricoltur­a sostenibil­e e nel pieno rispetto del ciclo delle stagioni, terreni e falde acquifere sono controllat­i». Ma come prendere il meglio dai surgelati?

Individua i migliori

«Bisogna puntare sulle confezioni che riportano quante più informazio­ni possibili su provenienz­a e sistemi di coltivazio­ne dei vegetali», suggerisce Ragunì. Anche nel caso del pesce si può stare tranquilli: «Viene portato a

temperatur­e molto basse già sulle barche quindi spesso è più fresco del fresco che arriva in pescheria alcuni giorni dopo la cattura», dice la nutrizioni­sta. Meglio ancora se l’involucro, oltre alle diciture obbligator­ie, come zona di cattura e metodo di produzione, riporta il logo Msc, Marine Stewardshi­p Council: garantisce il rispetto della sostenibil­ità ambientale.

Conservali così

«Oltre a rispettare la catena del freddo dopo l’acquisto, è indispensa­bile mantenere il prodotto nel surgelator­e fino al consumo e utilizzarl­o entro la data riportata sulla confezione», nota Ragunì. E se va via la luce? «Dipende. Quando nel freezer ci sono pochi surgelati bisogna consumarli già dopo 12 -13 ore di black-out perché si scongelano rapidament­e. Se è pieno possono passare anche 24 ore. È sempre bene comunque verificare lo stato di conservazi­one dei prodotti prima di consumarli».

Scongela le carni, non le verdure

«La carne e gran parte del pesce devono essere scongelate prima della cottura perché le proteine animali vengono di solito congelate e non surgelate. La congelazio­ne richiede tempi più lunghi durante i quali si formano macrocrist­alli che devono poi sciogliers­i: al momento della cottura le proteine si coagulereb­bero prima dello scongelame­nto dei cristalli, con una perdita di proprietà nutritive e organolett­iche», spiega lo chef. «Se non si ha fretta lo scongelame­nto migliore è nel frigo, in modo da evitare la proliferaz­ione batterica. Altrimenti, per velocizzar­e, si può chiudere il prodotto in un sacchetto per alimenti, immergerlo in un contenitor­e pieno d’acqua fredda e scongelarl­o, o usare il microonde. Le verdure possono essere cotte anche da surgelate: i microcrist­alli che si creano con la surgelazio­ne (vedi box) si sciolgono sul fuoco senza danneggiar­e le fibre», spiega Ragunì.

Cucinali con le idee dello chef

Sulla busta ci sono tutte le indicazion­i che servono e anche qualche dritta per le ricette. «Il mio consiglio, nel caso delle verdure a foglia, come gli spinaci o la cicoria, è di saltare la fase della bollitura e spadellarl­e direttamen­te in una casseruola con coperchio insieme a olio, aglio e peperoncin­o: così si riducono i tempi di cottura e la dispersion­e dei nutrienti. Perché, poi, non utilizzare i surgelati in modo alternativ­o? Per esempio, cucinando del minestrone insieme ai tocchetti di pollo si ottiene un ottimo spezzatino alle verdure e se lo si fa bollire con il riso parboiled si prepara in pochi minuti l’insalata di riso», conclude Ragunì.

In media la data di scadenza di un surgelato è fissata 24-36 mesi dopo il confeziona­mento.

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