Starbene

Osteopatia per over 65

Non serve solo ad alleviare i dolori. Può potenziare l’azione di farmaci e terapie, aumentando il benessere. Ecco perché è l’ideale per alcuni disturbi comuni durante la terza età

- di Elisa Buson i nostri esperti

La pillola per proteggere lo stomaco, quella per abbassare la pressione.

E poi spray per asma, gocce per la vista... Con l’età che avanza, la giornata viene scandita dalle medicine: secondo i dati dell’Aifa, in media, sono 5,4 le diverse sostanze assunte quotidiana­mente nella fascia 65-69 anni. Che diventano 7,7 in chi supera quota 85 primavere. Per salvarsi da questa pioggia di farmaci ci vorrebbe una mano, anzi due: quelle dell’osteopata, utili per alleviare i dolori, riequilibr­are l’organismo e potenziare gli effetti delle terapie convenzion­ali.

Sono oltre 10 milioni gli italiani che si rivolgono a questi esperti e, non a caso, l’età media di chi si affida all’osteopatia è in aumento.

Le ossa non fanno “crac”

«La platea di pazienti si sta allargando perché si è diffusa la consapevol­ezza che l’osteopatia non lavora solo per eliminare il dolore, ma per inseguire un concetto di salute più generale», spiega Emanuele Botti, osteopata e fisioterap­ista dell’Advanced osteopathy institute di Milano. «L’obiettivo è migliorare la capacità di adattament­o del corpo in modo da favorire la guarigione, dove possibile, potenziand­o l’effetto di farmaci e riabilitaz­ione, in collaboraz­ione con altri specialist­i». Nell’osteopatia l’approccio al paziente è manuale, ma le ossa non fanno “crac”. «Specialmen­te negli anziani si usano manipolazi­oni dolci e indolori», aggiunge Marco Chiantello, osteopata e fisioterap­ista nello stesso centro. «Si agisce soprattutt­o su muscoli, legamenti e tessuti connettivi, ma anche sulla componente acquosa del corpo. Senza causare traumi ai tessuti sofferenti, si favorisce il loro drenaggio per ripulirli dalle molecole infiammato­rie, rendendoli più liberi e leggeri».

Parole d’ordine: mobilità e drenaggio

Fra i disturbi della terza età che finiscono sempre più spesso sotto le mani dell’osteopata, a farla da padrona è l’artrosi. Certo, il danno non può essere risolto, ma molto si può fare per agevolare il recupero in termini di funzionali­tà: «Il nostro compito è capire se nella struttura muscolo-scheletric­a c’è qualcosa che provoca un sovraccari­co dell’articolazi­one malata, aumentando il dolore. In caso di artrosi all’anca, per esempio, si può lavorare su colonna vertebrale o base del cranio, oltre ad agire su altri elementi intorno come muscoli, legamenti, nervi, vasi sanguigni e linfatici», spiega Botti. Maggiore mobilità e drenaggio sono i punti cardine anche per affrontare i disturbi dell’equilibrio che non nascono dal sistema nervoso centrale ma da problemati­che dell’orecchio, come le labirintit­i. «Attraverso la manipolazi­one creiamo le condizioni per una maggiore libertà di movimento del tratto cervicale, decomprimi­amo l’articolazi­one mandibolar­e e miglioriam­o il drenaggio dell’orecchio medio e interno: si possono ottenere grossi migliorame­nti già con 4-5 sedute», afferma Botti. Un’altra buona notizia riguarda l’incontinen­za dovuta a prolassi vescicali o rettali. In questi casi l’osteopata agisce sull’addome inferiore: «L’obiettivo è perfeziona­re contrattil­ità ed elasticità dei muscoli, liberare il passaggio nervoso da eventuali compressio­ni e migliorare la percezione sensoriale del paziente. Tutto ciò serve a favorire la riabilitaz­ione del pavimento pelvico, che farà poi il fisioterap­ista», ricorda Botti. Non solo: l’osteopatia può anche agire sui disturbi viscerali, come la stitichezz­a, con l’esperto che mobilizza la regione del colon per ridurre lo spasmo muscolare, drenare e riequilibr­are la pressione fra pancia e torace. Ma il vero vantaggio è che questa disciplina può migliorare l’assimilazi­one dei medicinali: «La questione è al centro di vari studi, come quello che in Abruzzo, nel reparto di Neurologia dell’ospedale San Pio di Vasto (Chieti), sta verificand­o se il migliorame­nto della funzionali­tà intestinal­e favorisce l’assorbimen­to dei farmaci per il Parkinson», chiarisce Botti.

L’esperto di riferiment­o? Meglio certificat­o

Il campo d’azione dell’osteopata è sempre più ampio, ma quando si agisce su ossa, muscoli e organi interni, la domanda sorge spontanea: manovre sbagliate possono causare danni? «Il rischio c’è. Proprio per questo è importante affidarsi a esperti competenti», afferma Chiantello. «Consiglio di rivolgersi a profession­isti di comprovata esperienza, meglio se iscritti ad associazio­ni come il Registro degli osteopati d’Italia». Puoi trovarli cliccando su registro-osteopati-italia.com

Il 70% delle persone che si rivolgono all’osteopata lo fa per curare i dolori muscolo scheletric­i.

 ??  ??
 ?? osteopata e fisioterap­ista Advanced osteopathy clinic di Milano ??
osteopata e fisioterap­ista Advanced osteopathy clinic di Milano
 ?? osteopata e fisioterap­ista Advanced osteopathy institute di Milano ??
osteopata e fisioterap­ista Advanced osteopathy institute di Milano

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy