Detergenti per forni
Ne abbiamo testati 12 con l’obiettivo di scegliere i 4 migliori per efficacia e rispetto dell’ambiente. Volta pagina e scopri quali sono
Pulire in modo accurato il forno non solo contrasta il diffondersi di germi e batteri, aiuta a limitare i consumi: i pannelli interni, lucidi e puliti, infatti riflettono meglio il calore evitando dispersioni di energia. «Nel forno lo sporco è di tipo grasso e va trattato con prodotti specifici», spiega il chimico Fabrizio Zago (ecobiocontrol.bio). «Questi detergenti contengono tensioattivi che facilitano il distacco dei residui schizzati e in alcuni casi anche sostanze alcaline, come la soda caustica (nome chimico: idrossido di sodio) efficace per “rompere” le incrostazioni più dure. In etichetta devono riportare il riferimento alla normativa vigente e i pittogrammi di pericolo». È importante seguire attentamente le modalità d’uso indicate. «Per fortuna per salvaguardare l’ambiente alcune aziende propongono detergenti derivati dalla fermentazione di vegetali che non producono nessun vapore o gas nocivo o, nel caso delle bombolette spray, che non utilizzano propellenti dannosi per l’ozono», precisa l’esperto.
La prova della nostra tester
Antonella Liistro del sito laretedellemamme.it ne ha testati 12 e ci ha aiutato a scegliere i 4 migliori. Ecco cosa ha valutato. «Innanzitutto la praticità d’uso. Sono tutti da spruzzare, ma ho privilegiato quelli con un getto concentrato. Ho poi apprezzato la formulazione schiumosa perché nelle parti verticali permette una migliore distribuzione del prodotto. Inutile dirlo, ho dato un voto più alto a quelli che con una sola passata hanno rimosso lo sporco anche se, per sciogliere le incrostazioni più ostinate, spesso è stato necessario ritrattare la parte. Mi preme far notare che è fondamentale leggere attentamente l’etichetta perché solo lasciando agire la soluzione per il tempo indicato si possono ottenere buoni risultati».