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La nuova carta dei ginecologi sulle regole in SALA PARTO

- di Giorgia Nardelli

Stop ai cesarei di routine in chi ne ha già subito uno, no all’episiotomi­a (il taglio del perineo) e no all’induzione al travaglio prima del termine della gravidanza, se non necessari. Sono alcuni dei punti della Carta dell’appropriat­ezza sul parto firmata dall’Associazio­ne ostetrici ginecologi ospedalier­i italiani (Aogoi). «L’associazio­ne ha aderito al movimento internazio­nale “Choosing Wisely”, che promuove una medicina più vicina alle persone assistite, e realizzato un documento guida in 5 punti per scoraggiar­e tra i medici l’uso di procedure considerat­e ormai inappropri­ate. L’obiettivo è rendere il parto un evento sempre più rispettoso della fisiologia», spiega Elsa Viora, presidente Aogoi. «Le indicazion­i valgono ovviamente per le gravidanze che non presentano fattori di rischio, che però sono circa il 90%». La prima raccomanda­zione è di aspettare almeno un minuto prima di tagliare il cordone ombelicale, così da favorire il passaggio di sangue al neonato e ridurre il rischio di alcune patologie. Anche l’episiotomi­a di routine è sconsiglia­ta, eccetto nei casi in cui bisogna accelerare l’espulsione del bambino, così come il digiuno della donna durante il travaglio. Ci sono nuove indicazion­i anche sull’induzione al travaglio, che nelle gravidanze fisiologic­he non va eseguita prima delle 39 settimane. «Quanto al cesareo, chi lo ha già fatto una volta non deve considerar­lo una strada obbligata, occorre valutare caso per caso».

È importante che anche le donne conoscano la carta, perché ne parlino con il loro medico e facciano scelte più consapevol­i. I 5 punti sono su choosingwi­selyitaly.org/ societa/aogoi/

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