La nuova carta dei ginecologi sulle regole in SALA PARTO
Stop ai cesarei di routine in chi ne ha già subito uno, no all’episiotomia (il taglio del perineo) e no all’induzione al travaglio prima del termine della gravidanza, se non necessari. Sono alcuni dei punti della Carta dell’appropriatezza sul parto firmata dall’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi). «L’associazione ha aderito al movimento internazionale “Choosing Wisely”, che promuove una medicina più vicina alle persone assistite, e realizzato un documento guida in 5 punti per scoraggiare tra i medici l’uso di procedure considerate ormai inappropriate. L’obiettivo è rendere il parto un evento sempre più rispettoso della fisiologia», spiega Elsa Viora, presidente Aogoi. «Le indicazioni valgono ovviamente per le gravidanze che non presentano fattori di rischio, che però sono circa il 90%». La prima raccomandazione è di aspettare almeno un minuto prima di tagliare il cordone ombelicale, così da favorire il passaggio di sangue al neonato e ridurre il rischio di alcune patologie. Anche l’episiotomia di routine è sconsigliata, eccetto nei casi in cui bisogna accelerare l’espulsione del bambino, così come il digiuno della donna durante il travaglio. Ci sono nuove indicazioni anche sull’induzione al travaglio, che nelle gravidanze fisiologiche non va eseguita prima delle 39 settimane. «Quanto al cesareo, chi lo ha già fatto una volta non deve considerarlo una strada obbligata, occorre valutare caso per caso».
È importante che anche le donne conoscano la carta, perché ne parlino con il loro medico e facciano scelte più consapevoli. I 5 punti sono su choosingwiselyitaly.org/ societa/aogoi/