A tu per tu con la senologa Adriana Bonifacino
La nostra esperta, responsabile dell’Unità di Senologia del Sant’Andrea di Roma e presidente di IncontraDonna onlus, tira le somme del suo progetto che vede la danza come terapia del benessere in oncologia. Un’avventura che continuerà nel 2020 e che si affianca ad altre due importanti iniziative
Sono passati nove mesi dalla prima intervista in questo spazio con Adriana Bonifacino.
Avevamo parlato del lancio di Dance for oncology, il progetto che la professoressa ha ideato in collaborazione con la Fondazione Medicina Personalizzata, e che prevede corsi gratuiti di danza (secondo il protocollo della Carolyn Smith Academy) destinati a donne e uomini operati per un tumore.
Il bilancio dell’iniziativa?
Un successo, che continuerà anche nel 2020. Le scuole di ballo e i Centri oncologici coinvolti sono stati 13 e l’afflusso di persone importante. Ho notato, con soddisfazione, che soprattutto al Sud la partecipazione maschile è stata notevole. Molti uomini hanno vinto la ritrosia a parlare della malattia e hanno goduto sia della parte fisica della Dance for oncology (esercizi studiati per specifici probemi) sia di quella aggregativa e di condivisione.
Il ballo è così efficace?
Sì. Anche gli studi sulle malattie neurodegenerative confermano che ballare è un esercizio che, unendo musica, coordinamento e movimento dà il massimo beneficio in molti casi.
I prossimi progetti?
Da gennaio Dottor binario, un team di medici che, in 18 help center, si occuperà della salute delle donne senza dimora. E poi l’organizzazione del Frecciarosa a ottobre, che utilizzerà i treni ad alta velocità e le loro tappe per sensibilizzare sul tumore al seno con visite ed esami gratis.