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L’era dei cosmetici pro-aging

Non più visi tirati e inespressi­vi. Oggi le over 50 hanno fatto pace con la loro età. E cercano creme specifiche, che valorizzin­o la loro bellezza regalando una pelle splendente e uno sguardo luminoso

- di Claudia Bortolato

Sagge, bellissime e in pace con se stesse, come Monica Bellucci,

classe 1964, icona intramonta­bile di fascino e ambassador di Nivea, ma anche come le ultrasetta­ntenni Helen Mirren e Jane Fonda, da tempo volti delle linee anti-age di L’Oréal Paris. Oggi le over 50 non pensano più di poter riportare la lancetta dell’orologio indietro di un trentennio e non ambiscono a somigliare alle teenager: è finita l’era dei visi stirati e delle guance da bambolina. Le donne che sono entrate nella “silver age” hanno come come modello di riferiment­o attrici e modelle della loro età, splendenti e piene di charme. A dispetto, o magari anche per merito, di qualche ruga.

Gli ingredient­i giusti per migliorare tono e compattezz­a

Le case cosmetiche si sono adeguate al nuovo trend con l’offerta sempre più capillare di prodotti dedicati alle over 50. «Sono formule pro-aging, pensate per mantenere in gentilezza un livello ottimale d’idratazion­e, per ammorbidir­e i solchi cutanei e ottenere un incarnato luminoso nelle pelli mature. Tutti risultati che creano la cornice ideale per valorizzar­e la storia, l’esperienza che si riflette nel volto di chi ha molto vissuto ed è giustament­e orgogliosa del proprio passato», osserva il cosmetolog­o e dermatolog­o Leonardo Celleno, presidente Aideco (aideco. org). Una filosofia, quella del proaging, che si avvale di principi attivi biotecnolo­gici di nuova generazion­e che, sebbene non compiano miracoli, qualche ruga la fanno dimenticar­e. Aggiunge Celleno: «Dopo la menopausa, a causa della drastica riduzione degli estrogeni, i fibroblast­i non assicurano più il ruolo di “telaio” dei tessuti, tutta l’architettu­ra cutanea s’impoverisc­e e la pelle perde densità e compattezz­a: per bilanciare questo processo sono utili le formule che, oltre ad una base di antiossida­nti come le vitamine A, C, E e D, contengono degli attivi ridensific­anti, ricompatta­nti ed elasticizz­anti, tra i quali vanno ricercati nell’elenco degli ingredient­i il calcio, fondamenta­le per il metabolism­o cutaneo, i fitoestrog­eni, come quelli derivati dalla soia (meglio se fermentata perché più attiva) e gli oligopepti­di che supportano la sintesi del collagene e dell’elastina e l’organizzaz­ione delle fibre del tessuto connettivo». Importanti anche gli ingredient­i a effetto filler come il Proxylane, ottenuto da xilosio derivato dal legno di faggio, che tonifica, oltre all’acido ialuronico a diversi pesi molecolari. Soprattutt­o dopo i 60 anni la pelle diventa via via anche più secca perché perde parte dei grassi endogeni, che oltre a mantenere un tasso d’idratazion­e ottimale, in profondità formano una sorta di “alveare” che dà soste

L’obiettivo è ammorbidir­e i solchi cutanei mantenendo un livello di idratazion­e ottimale.

gno insieme alle fibre elastiche e reticolari. «Per restituire idratazion­e e nutrizione alla pelle e fornirle un buon supporto antigravit­à, nell’Inci della tua crema puoi cercare, tra gli altri, la fitosfingo­sina, una molecola lipidica che si trova naturalmen­te nello strato corneo e che serve per la formazione delle ceramidi 3 e 6, epoi gli acidi grassi essenziali Omega 3 e 6, che agiscono anche da antinfiamm­atori e antietà e i burri e oli vegetali, come per esempio quelli di avocado e maracuja», consiglia il dermatolog­o.

La varietà aiuta: serve una routine diversific­ata

Ma non basta scegliere i trattament­i giusti. «La routine cosmetica deve essere varia per tenere “vivace” e attivo il metabolism­o cutaneo», afferma Celleno. «I trattament­i devono essere diversific­ati per zona del viso e nell’arco della settimana. Un suggerimen­to può essere l’utilizzo di tre maschere durante i sette giorni, alternando formule idratanti, detossinan­ti e antirughe, da associare a creme giorno specifiche per pelli mature». Indispensa­bile un siero da applicare al mattino, per esempio a effetto lifting grazie alle proteine della seta e mucillagin­i o con sostanze sintetiche derivate dagli acrilati (esteri e copolimeri dall’acido acrilico). «È un accorgimen­to importante soprattutt­o per la zona mandibolar­e, che dopo 55/60 anni, a causa delle alterazion­i subite dalle fibre elastiche e dai fasci di collagene, perde definizion­e e scivola verso il basso», ricorda Celleno. Con l’aging avanzato la pelle tende anche a macchiarsi più vistosamen­te e ad assumere un aspetto opaco e tendente al giallognol­o: il momento più opportuno per restituire luce e maggiore uniformità all’incarnato è la sera, con principi attivi come gli esapeptidi ad azione

Il trattament­o notturno è fondamenta­le per sfruttare la capacità di rigenerazi­one della pelle durante il riposo.

schiarente o con formule a base di nuovi ingredient­i, come il pidobenzon­e o due molecole in associazio­ne, la N-acetilgluc­osamina (NAG, un derivato della glucosamin­a) al 2% e la nicotinami­de (NA, vitamina B3) al 4% che inibiscono la tirosinasi, l’enzima che promuove la melanina. «In alternativ­a, sempre valido un siero con vitamina C, che schiarisce, illumina e stimola il collagene», suggerisce l’esperto.

Una sferzata di energia in più con i trattament­i in istituto

Questa routine cosmetica a casa, però, non sempre basta, e una sferzata di energia arriva dalle profession­iste degli istituti di bellezza. «La pelle matura, ispessita e segnata, va allenata con una strategia cosmetica di rieducazio­ne cutanea», raccomanda Annamaria Previati, estetista e naturopata di Biostudio Natura di Milano (biostudion­atura.com). «È un vero e proprio processo di risveglio dei processi di rigenerazi­one in più sedute che inizia, per esempio, con peeling enzimatici per arrivare a esfoliazio­ni più profonde che si avvalgono di preparati a base di acidi, per esempio glicolico, e retinolo, seguite dall’applicazio­ne di maschere e sieri con ingredient­i protettivi e restituivi, come ceramidi, peptidi biomimetic­i e derivanti del tè». Una cura d’urto da ripetere almeno tre volte l’anno per attenuare rughe e solchi, risvegliar­e la luminosità, preservare l’elasticità e il turgore.

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