Starbene

La neve è sempre più verde

Plastica bandita, fine delle confezioni usa e getta, riconversi­one dell’energia elettrica e del calore. Arriva la svolta ambientale dei comprensor­i sciistici

- di Alessandra Sessa

Le plastiche non risparmian­o nemmeno i

ghiacciai. I ricercator­i dell’Università Statale di Milano e di Milano Bicocca, infatti, hanno rilevato la presenza di 75 particelle di materiali inquinanti (tra poliestere, poliammide, polietilen­e e polipropil­ene) per ogni chilo di ghiaccio. Un’inquietant­e scoperta avvenuta nel Parco dello Stelvio, sul Ghiacciaio dei Forni.

Ski area plastic free

Proprio questo dato allarmante è servito da stimolo al comprensor­io sciistico di Pejo 3000 (Trento), primo al mondo ad avviare un sistematic­o progetto plastic free. La piccola ski area della Val di Sole (valdisole.net), con 18 km di piste tra i 1.400 e i 3.000 m, ha infatti bandito da questa stagione ogni materiale plastico usa e getta, a cominciare dai 30 mila biglietti annui delle funivie. «La grossa novità parte con lo skipass: prima era di plastica, ora è di carta», spiega Simone Pegolotti, direttore di Pejo Funivie. Anche l’area sciistica nel cuore del Parco nazionale dello Stelvio sta andando in quella direzione, coinvolgen­do i rifugi: «Oltre alle stoviglie e alle bottigliet­te di plastica, i clienti non troveranno più bustine monodose di ketchup e maionese e nemmeno snack o barrette energetich­e con incarti plastici. Persino i cioccolati­ni serviti insieme al caffè saranno solo con incarto in alluminio», racconta Marco Leo, direttore del Rifugio Scoiattolo. Una rivoluzion­e spiegata ai clienti da colorati e ironici cartelloni, ma anche dai maestri di sci, che tra una discesa e uno spazzaneve sensibiliz­zeranno gli allievi sul tema.

Borracce d’alta quota

Attente alla riduzione della plastica sono anche le baite della Plose (Bolzano), la montagna sopra Bressanone (brixen.org). Qui, da agosto non si vendono più bottiglie d’acqua in pet, ma si riempiono borracce. Grazie al progetto Refill,

I ghiacciai si sono assottigli­ati al ritmo di circa mezzo metro all’anno tra il 2006 e il 2015 (Fonte: Ipcc)

portato avanti dai gestori dei rifugi insieme alla Società funivie Plose e Bressanone Turismo Cooperativ­a, si può acquistare un contenitor­e in acciaio inox (9,95 €) e farselo riempire nei rifugi o nelle fontane dove sgorga pura acqua di fonte. «La richiesta è alta», afferma Werner Zanotti, direttore di Bressanone Turismo. Dall’Alto Adige al Piemonte: in molti locali della Valle Stura (vallestura­experience.it), in provincia di Cuneo, alle porte dei bar e ristoranti più virtuosi si può leggere l’indicazion­e “Nel nostro locale non vendiamo bottigliet­te di plastica, ma una borraccia che potrai utilizzare per anni”. In questo caso l’alternativ­a green proposta ai turisti è una bottiglia riutilizza­bile del brand Ferrino, venduta al prezzo simbolico di 3,50 €.

Impianti a basso impatto

Oltre al contenimen­to dei rifiuti, le nostre montagne sono ora sempre più attente anche ai consumi energetici. È il caso della valdostana Courmayeur, dove l’avvenirist­ica funivia Skyway Monte Bianco (montebianc­o.com) ha un sistema per il recupero dell’energia elettrica prodotta dalle funivie e del calore delle stazioni motrici. Inoltre, le vetrate sono studiate per raccoglier­e il calore evitando dispersion­i. Grazie al progetto “Save the Glacier”, inoltre, la zona è stata ripulita da ben 20 tonnellate di rottami e materiali ferrosi emersi dallo scioglimen­to del ghiacciaio del Grand Flambeau. E un risparmio in energia ed emissioni è in atto anche a Livigno (Sondrio, livigno.eu), dove i cannoni sparaneve sono stati sostituiti dal “riciclo” della neve. «La tecnica dello snowfarm consiste in un innovativo metodo di conservazi­one della neve, basato sull’impiego di segatura e teli geotermici, che la proteggono dalle alte temperatur­e estive impedendon­e lo scioglimen­to. Così riusciamo a ridurre l’uso di neve artificial­e», spiega Fabiano Monti, responsabi­le del Progetto Snowfarm.

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La virtuosa ski area di Pejo (Trento).
 ??  ?? Qui sopra: la borraccia è la protagonis­ta del progetto ecososteni­bile Refill sulla montagna Plose, in provincia di Bolzano.
Qui sopra: la borraccia è la protagonis­ta del progetto ecososteni­bile Refill sulla montagna Plose, in provincia di Bolzano.
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La rimozione dei rifiuti dal ghiacciaio del Grand Flambeau, sul Monte Bianco.

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