Tutti vogliono cucinare etnico
Non solo al ristorante: sempre più piatti esotici stanno andando ad aggiungersi alla dieta mediterranea in tante cucine italiane. Con la consulenza dei nostri esperti, vediamo quali sono da preferire e quali no. E come essere sicuri degli ingredienti
Non solo spaghetti e arrosti. Nel menu delle famiglie italiane stanno comparendo sempre più piatti delle cucine asiatiche, mediorientali, sudamericane, africane.
Lo testimonia la pubblicazione, in costante aumento, di libri di ricette etniche (soprattutto giapponesi). E oggi ramen, sushi, dahl, involtini primavera, falafel, cuscus, tajine, guacamole non vengono gustati esclusivamente al ristorante, ma preparati anche a casa propria. Secondo i dati di un recente sondaggio Nielsen, la maggior parte di chi si cimenta ai fornelli con piatti estranei alla nostra tradizione culinaria lo fa perché ne gradisce il gusto (49%), per dare un sapore diverso alle solite preparazioni (41%), perché pensa che giovino alla salute (30%).
Le scelte più salutari
«Molti cibi etnici sono indiscutibilmente sani, altri meno», commenta la dottoressa Diana Scatozza, medico specialista in scienza dell’alimentazione a Milano. «Bisogna quindi imparare a fare le scelte giuste, a portare in tavola il meglio di ogni cucina straniera per arricchire, senza stravolgimenti, la nostra dieta mediterranea. Che, ci tengo a ricordarlo, continua a essere considerata una delle più salutari al mondo. Sì, per esempio, all’introduzione di risi orientali come il basmati e il venere, che sono buoni anche senza l’aggiunta di olio o burro (penso al riso cantonese o al pilaf). Sì al pesce crudo di sushi e sashimi: se trattato in modo corretto, ovvero tenuto in freezer per 96 ore prima dell’utilizzo così da evitare parassitosi, è una fonte di grassi Omega 3 preziosi per la salute del cuore e del cervello. Sì al cuscus marocchino (nella versione con verdure e pollo cotti semplicemente). Sì al maggior consumo di legumi, dalle lenticchie (nel dahl indiano) ai fagioli (onnipresenti nel ricettario messicano). Sì alle zuppe, cinesi o giapponesi che siano, alleggerite degli ingredienti più energetici se si è a dieta: possono diventare dei piatti unici alternativi e aiutano a idratarsi in una stagione durante la quale, a causa del freddo, abbiamo spesso poca voglia di bere. Sì alla frutta esotica, da quella nota da tempo (papaia, mango, ananas, avocado) a quella più recente (come il mangostano e il kiwano), facendo però attenzione all’apporto energetico. Spesso è infatti molto ricca non solo di vitamine, minerali e antiossidanti, ma anche di zuccheri e, nel caso dell’avocado, di grassi (buoni, perché insaturi, ma pur sempre molto calorici). Sì, infine, alle spezie: curcu
Sono 27 milioni (pari al 39% degli over 14) gli italiani che cucinano piatti etnici a casa propria.
ma, zafferano, curry, zenzero, senza invece esagerare con il peperoncino (assai usato nella cucina messicana) che può irritare lo stomaco».
I cibi ai quali prestare attenzione
Se siamo alla ricerca di piatti etnici sani dobbiamo invece tenerci alla larga dai fritti: tempura giapponesi e involtini primavera cinesi vanno preparati solo ogni tanto per non affaticare il fegato. «Ma oltre al tipo di cottura (quella a vapore resta la migliore!) è importante non esagerare con alghe e salsa di soia», avverte la dottoressa Scatozza. «Come dimostrato da diversi studi, mangiare più volte alla settimana le “insalate” di mare (nori, kombu, wakame), che sono ricche di iodio, può far emergere o peggiorare l’ipertiroidismo. Eccedere con la salsa di soia può invece favorire la ritenzione idrica, affaticare i reni e alzare la pressione sanguigna. Questo condimento, spesso utilizzato come sostituto quotidiano di olio e aceto, fornisce parecchio sale anche nella versione a ridotto contenuto di sodio, che per giunta ha un altro difetto: contiene maltodestrine (carboidrati uniti per “correggere” il sapore) ed è perciò più calorica».
Consigli per gli acquisti
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La spesa per questi alimenti aumenta anche nei supermercati, dove nel 2018 è stato speso il 9% in più rispetto al 2017.