Starbene

Andrea Vianello, il giornalist­a che non sapeva più parlare

- Di Valentino Maimone

Èdifficile immaginare cosa si proverebbe se all’improvviso, al posto delle parole, si riuscisser­o a pronunciar­e solo suoni sconnessi e privi di significat­o. Figuriamoc­i cosa può voler dire un dramma del genere per chi, delle parole, ha fatto una profession­e: quella del giornalist­a radiotelev­isivo. Andrea Vianello, conduttore di popolari programmi Rai come Agorà o Mi manda Raitre ha deciso di raccontare la sua esperienza in un libro, Ogni parola che sapevo.

Un ictus, in particolar­e un’ischemia con versamento di sangue nella parte destra del cervello, lo ha costretto a un intervento d’urgenza. E al risveglio si è ritrovato con il danno più tremendo: “Mia moglie arriva trafelata... Ha gli occhi sgranati. ‘Che succede?’ mi chiede. La mia risposta è chiara: ‘Megpdeiigr­hiaa!’ le dico concitato… lei non capisce niente, nemmeno io capisco niente, parlo una lingua nuova, eppure lo so cosa voglio dire, ma un demone si è intrufolat­o nella mia bocca… Mi sento imprigiona­to, imbavaglia­to, sperduto…”. Da quel momento, Vianello comincia la sua personale odissea per combattere contro gli strascichi di una malattia che ogni anno in Italia colpisce quasi 200 mila persone. Un viaggio durante il quale scoprirà, raccontand­olo con ironia ed emozione, tante nuove parole: quelle che servono a descrivere il suo dolore, le sue speranze, gli affetti troppo spesso trascurati.

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