Editoriale
Abbiamo parlato per la prima volta del Coronavirus che sta tenendo il mondo con il fiato sospeso in un articolo di due numeri fa. Il giorno in cui il servizio è andato in stampa le notizie erano confortanti, l’epidemia cinese sembrava sotto controllo, le autorità sanitarie europee invitavano all’ottimismo. Anche noi, quindi, abbiamo scritto che quel virus per l’Italia non rappresentava un pericolo. In realtà, 48 ore dopo lo scenario era completamente diverso: i primi contagi da uomo a uomo, un numero crescente di morti e i sospetti, poi diventati certezze, che il Coronavirus 2019 nCoV avesse valicato i confini della Cina. Anche su questo numero, a pagina 10, trovate un articolo dedicato all’emergenza del momento. Ma l’evoluzione della situazione è rapidissima e chissà quale sarà il quadro generale martedì prossimo, quando questo Starbene sarà in edicola. Attualmente c’è chi pronostica un’impennata dei contagi, chi un rallentamento dopo un picco che dovrebbe essere raggiunto fra pochi giorni. Quello che sappiamo per certo è che in situazioni come questa (le abbiamo già vissute con la Sars e prima ancora con l’influenza suina e l’aviaria) non dobbiamo farci travolgere dalla paura. La preoccupazione è naturale, ma cerchiamo di non lasciare spazio al panico e all’irrazionalità. Ci sono indicazioni precise che arrivano dall’Organizzazione mondiale della sanità sui comportamenti utili da tenere per ridurre il rischio di contagio. Ad esempio, lavarsi spesso e accuratamente le mani con il sapone.
Atteniamoci a quelle.