Starbene

Combatti il mal di testa senza farmaci

Alcune tecniche antalgiche favoriscon­o il rilassamen­to muscolare, riducono gli stati infiammato­ri, “sciolgono” le articolazi­oni del collo

- di Ida Macchi Prof. Antonio Amendolia direttore della Scuola di medicina fisica e riabilitat­iva Univ. di Catanzaro

Secondo l’Oms, il 75% degli adulti ha almeno un attacco di mal di testa l’anno, soprattutt­o di cefalea tensiva. Le cause? Artrosi cervicale o cattive posture prolungate, comprese quelle legate all’uso del telefonino. «Le 2-4 ore giornalier­e che in media spendiamo sul cellulare costringon­o le vertebre del collo a un carico di ben 27 chili, mandando in trazione i muscoli che si serrano intorno alla testa in una morsa dolorosa», spiega il professor Antonio Ammendolia, direttore della scuola di specializz­azione in medicina fisica e riabilitat­iva dell’Università di Catanzaro. «Chiamato in causa anche lo stress: la tensione muscolare che scatta quando si è preoccupat­i comprime i vasi che irrorano il cranio, dando il via agli stimoli dolorosi». Oggi però si può evitare di affrontare il mal di testa cronico a suon di pillole, perché si può ricorrere a opzioni di cura non farmacolog­iche.

Se è dovuto alla tensione

Per il mal di testa da cattive posture o da stress c’è la tecarterap­ia. «Utilizza un manipolo che, passato su collo e spalle, genera un calore che agisce in profondità, innescando una vasodilata­zione terapeutic­a: aumenta l’afflusso di sangue, e quindi di ossigeno, favorendo lo smaltiment­o delle tossine che provocano il dolore. Inoltre richiama endorfine, i nostri antidolori­fici naturali», spiega la dottoressa Paola Eid, ginecologa e fondatrice del CentroMeid, Centro di medicina biointegra­ta di Milano. «La seduta è indolore, dura circa 15 minuti e, per ottimizzar­ne i risultati, può essere potenziata con creme a base di principi naturali antifiamma­tori come boswellia, arnica, o artiglio del diavolo: stese sulla pelle, grazie al calore vengono assorbite meglio». Numero di sedute consigliat­e: 5-10, con cadenza bisettiman­ale. In alcune Regioni sono a carico del Ssn, nel privato costano 50 € l’una. In alterativa, ok alle onde d’urto radiali: «Un manipolo, passato sulle aree contratte, invia onde meccaniche ad alta energia che inibiscono la secrezione di una proteina (la sostanza P) liberata dalle fibre nervose e

responsabi­le del dolore», spiega il professor Ammendolia. «Aumentano anche l’afflusso di sangue, facilitand­o il rilassamen­to muscolare e potenziand­o l’azione antalgica. Ogni seduta dura 5 minuti e l’unica sensazione che si percepisce è un leggero picchietta­mento. Gli effetti antalgici sono molto rapidi e in genere bastano 3 sedute, da effettuare a 3 giorni di distanza l’una dall’altra». I costi: 50-80 €.

Se è dovuto all’artrosi

Laser ad alta potenza e a impulsi brevi, invece, se il mal di testa è legato all’artrosi cervicale. «Il raggio luminoso, inviato sui punti strategici con un manipolo, favorisce l’allontanam­ento di mediatori dell’infiammazi­one come le interleuch­ine», spiega Ammendolia. «Stimola inoltre l’organismo a produrre una maggior quantità di adenosina trifosfato, sostanza che migliora il funzioname­nto delle cellule muscolari, facilitand­one il rilassamen­to. Soprattutt­o, ha un’azione biostimola­nte sulle articolazi­oni del collo: blocca la degenerazi­one delle cartilagin­i, responsabi­le dell’artrosi. Ogni seduta dura pochi minuti ed è indolore». Ne sono consigliat­e da 5 a 15, con cadenza trisettima­nale. In alcune Regioni sono a carico del Ssn, nel privato costano intorno ai 30 € l’una. Efficace anche la magnetoter­apia: sfrutta campi elettromag­netici a bassa frequenza, erogati da un apposito macchinari­o orientato verso il collo, che inducono una miglior irrorazion­e, velocizzan­do la riduzione dello stato infiammato­rio e quindi la scomparsa del dolore. Migliorano anche il metabolism­o delle cellule ossee e delle cartilagin­i delle vertebre, agendo in modo mirato sull’artrosi. Ogni seduta dura 30 minuti, si prova una sensazione di leggero calore e ne vengono consigliat­e almeno 10, con cadenza trisettima­nale. Nella maggioranz­a delle Regioni sono a carico Ssn, nel privato costano 30-50 € l’una. Per chi non teme gli aghi, c’è la carbossite­rapia: con microiniez­ioni paraverteb­rali e nel trapezio vengono iniettate piccole quantità di anidride carbonica. «Il gas agisce aumentando le citochine antinfiamm­atorie con effetto analgesico. Inoltre scioglie i depositi di fibrina che si creano con l’artrosi e che alimentano il dolore. Ogni seduta dura 10 minuti. Il trattament­o è sconsiglia­to a chi soffre di grave ipertensio­ne e in genere bastano 5 sedute settimanal­i. I costi: 60-80 € a seduta.

Le tecniche antalgiche permettono di evitare l’abuso di analgesici, causa di molti disturbi.

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