La lezione di Elena Curtoni
Chi la dura la vince”. Non sappiamo quanto l’antico adagio sia popolare tra le montagne della Valtellina, terra di Elena Curtoni, ma certo la 29enne campionessa di sci lo incarna alla perfezione. Nel marzo 2017, nel pieno della forma e con la testa già proiettata ai Giochi olimpici 2018, l’azzurra si è rotta in gara l’astragalo e il malleolo del piede sinistro; poi, dopo mesi di un faticoso lavoro di recupero, nell’autunno successivo è stato il ginocchio destro a fare crack mentre si allenava in pista. Ma al posto di cedere alla sfortuna, Elena è ripartita daccapo per arrivare lo scorso 25 gennaio a salire sul gradino più alto del podio nella discesa libera di Bansko, in Bulgaria, conquistando la sua prima vittoria in una gara di Coppa del Mondo.
La gioia per questo successo è immaginabile. Incredibile è invece la tua resilienza...
«Entrambe le volte mi sono subito prefissata l’obiettivo di tornare alle gare, dandomi però tanti traguardi a breve termine per arrivarci. La forza mentale è la chiave di tutto e credo che in queste situazioni frazionare il percorso sia di grande aiuto per non perdere la motivazione. Che anzi aumenta a ogni piccolo successo».
Qualcuno o qualcosa che ti ha aiutato di più?
«Il rapporto di totale fiducia e collaborazione instaurato con i fisioterapisti: per lavorarci a fianco con continuità mi sono trasferita per mesi prima a Biella per il piede, poi a Milano e in Spagna per il ginocchio. Una scelta a dire il vero due volte vincente».
Per quale motivo?
«Mi ha permesso di vivere realtà diverse dalla mia “bolla”, facendomi scoprire nuove situazioni e portandomi quindi a riapprezzarne alcune che davo per scontate al rientro alle gare. È proprio vero che non tutto il male viene per nuocere».
Altro proverbio da tenere a mente.
«Ho fatto il primo corso di pittura a 6 anni e poi il liceo artistico: ancora oggi disegnare è la mia arma anti-stress. Ci dedico la maggior parte del tempo libero».