Medicina estetica per il collo
Scopri quali sono le metodiche più efficaci a seconda del grado di invecchiamento dei tessuti
Tanto seduce, tanto rivela: spesso è proprio il collo a tradire l’età. «I muscoli di sostegno di questa zona sono meno resistenti di quelli del viso e la pelle, sottile e povera di ghiandole sebacee, è fortemente esposta alle aggressioni esterne e spesso bistrattata da beauty routine frettolose», spiega Dvora Ancona, direttore del Centro di medicina estetico-rigenerativa Dvora di Milano. Ma per impedire che gli anni “ci prendano per il collo”, un aiuto sostanziale arriva dalla medicina estetica, con i suoi apparecchi dall’azione levigante e push-up che ben si adattano alla progressione dell’aging.
25-30 anni: contrasta il tech-neck
Già intorno ai 25 anni il collagene inizia a diminuire dell’1% circa l’anno e così possono comparire le prime rughette e i piccoli cedimenti sul collo, soprattutto per via del tech-neck, l’invecchiamento da cattive posture indotte dall’uso prolungato dello smartphone.
Il trattamento: elettroporazione.
«Un apparecchio hi-tech, non invasivo, emette un impulso elettrico che aumenta la permeabilità della pelle, che così diventa più ricettiva alle molecole biorivitalizzanti infuse. Vitamine A e C e acido ialuronico vengono assorbite in profondità e restituiscono compattezza ai tessuti», spiega la dottoressa Ancona. Cicli consigliati: 5 sedute (da 110 € l’una). L’effetto dura 2-3 mesi, poi si consiglia una seduta di mantenimento ogni 2-3 mesi.
30-40 anni: via “collane di Venere” e rilassamento
È in questa fascia d’età che la pelle inizia a subire cambiamenti evidenti: i fibroblasti rallentano la capacità di produrre l’acido ialuronico, il collagene e l’elastina. Il mento è meno turgido e la pelle si assottiglia anche per la perdita di cellule adipose, che contribuiscono a dare turgore.
Il trattamento: radiofrequenza ad aghi d’oro. È un’innovativa tecnologia che agisce in particolare sulle “collane di Venere” e sul rilassamento dei tessuti associando l’energia calda della radiofrequenza a impulsi elettrici, che passano attraverso una tip (punta) “monouso” dotata di 47 micro aghi. «Dopo aver applicato una pomata anestetica, il medico posiziona la punta del manipolo con i microaghi, che penetrano nella pelle raggiungendo una profondità di 0.5 mm, per poi ritrarsi automaticamente. In questo modo si creano delle microlesioni controllate che spronano i fibroblasti a produrre nuovo collagene ed elastina», spiega Dvora Ancona. Gli effetti sono visibili già dopo la prima seduta, ma si perfezionano nell’arco di 3 sedute (da 300 € l’una) e durano un anno.
40-50 anni: stop a rughe profonde e doppio mento
I tessuti connettivi dello strato intermedio della pelle perdono la loro struttura fibrosa e la capacità di legare l’acqua, mentre le fibre elastiche degenerano sempre più causando la comparsa di rughe profonde. La lassità diventa particolarmente evidente nella regione sottomentoniera, favorendo il doppio mento.
Il trattamento: ultrasuoni focalizzati.
«Perfetti per liftare e rassodare il collo dopo gli “anta”, emettono un fascio di calore che raggiunge il derma e il tessuto connettivo per approdare infine al grasso e al muscolo», spiega l’esperta. Il macchinario stimola il neocollagene e “tira su” i tessuti, ma svolge anche una leggera azione liporiducente sul doppio mento». Il trattamento è totalmente indolore e sviluppa solo un lieve rossore che scompare dopo 2-3 ore. I risultati sono visibili subito dopo la seduta e durano per 6 mesi. Il costo è di circa 800 €.
Dai 50 anni in su: guerra ai “cordoni” verticali
La cute, con l’arrivo della menopausa, diventa molto più segnata dalle rughe, perde elasticità e le “collane di Venere” si fanno profonde. Il muscolo platisma (che corre verticalmente lungo il collo) perde tono, si assottiglia, si allunga, e così si evidenziano gli antiestetici “cordoni”.
I trattamenti richiedono al massimo l’applicazione di una pomata anestetica.
Il trattamento: radiofrequenza monopolare Agnes.
È una tecnologia sudcoreana basata sulla capacità delle onde radio di generare un calore controllato per la pelle. «Dopo l’applicazione di una pomata anestetica, il trattamento avviene in due step: nel primo, un microelettrodo di 5 mm veicola l’energia termica a una profondità di 2,5 millimetri, determinando una sostanziale tensione dei tessuti cutanei, stimolando il neocollagene e sciogliendo il grasso del doppio mento. Un secondo microelettrodo, lungo 2,5 mm, rigenera anche gli strati più superficiali della pelle». Un lieve arrossamento temporaneo e qualche piccolo ematoma possono seguire l’unica seduta richiesta, i cui risultati, assicura l’esperta, restano visibili anche a distanza di anni. Il costo di una sessione è di circa 1300 €.