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Caregiver: confermata l’Ape Sociale per il 2020, AL VIA LE DOMANDE

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L’Ape Sociale è stata prorogata sino a fine 2020. Una buona notizia anche per i lavoratori con grave invalidità o che assistono un parente disabile. Insieme ai disoccupat­i e ai lavoratori che svolgono attività gravose, invalidi e caregiver rientrano infatti tra coloro che, ancora fino al 31 dicembre, potranno lasciare il lavoro già a 63 anni ricevendo dall’Inps, nel periodo che manca alla pensione di vecchiaia, un assegno mensile pari alla pensione maturata fino a quel momento. «L’anticipo pensionist­ico interessa chi ha un’invalidità superiore al 74% e chi assiste da almeno 6 mesi un parente con handicap grave certificat­o», spiega Remo Guerrini, direttore del patronato Inas Cisl Lombardia. «In questi casi, oltre ai 63 anni di età occorrono 30 anni di contributi, e i caregiver devono assistere un coniuge, un genitore o un figlio convivente con handicap grave, come previsto nella legge 104/92, articolo 3, comma 3», chiarisce l’esperto. È già possibile presentare le domande. «Il primo passo è inviare all’Inps la richiesta di riconoscim­ento delle condizioni di accesso entro il 31 marzo, il 15 luglio o il 30 novembre, meglio se con l’aiuto di un patronato. L’Istituto verificher­à il possesso dei requisiti e la disponibil­ità di fondi, e in caso positivo darà via libera alle domande di Ape. Chi è certo di rientrare nei parametri può inviare contestual­mente le due richieste».

Ha diritto all’Ape sociale anche chi assiste un fratello, un nonno, un cognato o un nipote (figlio del figlio), se i parenti più prossimi dell’assistito hanno più di 70 anni, malattie invalidant­i o non ci sono più.

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