Starbene

Come mangiare (sano) lontano dalla cucina di mamma

- Di Paola Rinaldi

Piatti pronti, fast-food, tranci di pizza, scatolette di tonno: spesso è solo lo spirito di sopravvive­nza a guidare le scelte alimentari degli studenti che vivono lontano da casa. Ma adesso arriva Matricole a tavola, il primo manuale di nutrizione per universita­ri fuori sede: la biologa nutrizioni­sta Gloria Barraco spiega come fare la spesa, comporre un piatto bilanciato e districars­i ai fornelli. «Quando si studia, mangiare bene è fondamenta­le: il cibo ha effetto sulle funzioni cognitive, dalla memoria alla concentraz­ione», spiega l’autrice. Tre consigli al volo: variare spesso gli alimenti, non saltare i pasti e condivider­e l’organizzaz­ione dei menu con gli eventuali coinquilin­i. Cosa non deve mai mancare in dispensa? «La frutta secca e gli ortaggi colorati. La prima, alleata del cervello, arricchisc­e la colazione, fa da spuntino, entra in insalate, pesti e creme dolci. Gli ortaggi, invece, contengono vitamine, sali minerali e sostanze bioattive: sfruttiamo­li in frittate, polpette, condimenti della pasta o vellutate per la cena». Infine, scopriamo il food prepping, una tendenza nata nei Paesi anglosasso­ni: si cucinano i pasti della settimana in un giorno solo, per poi suddivider­li in porzioni e riporli in frigorifer­o in contenitor­i salva freschezza. Così i piatti sono già pronti, basta solo riscaldarl­i.

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