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Gestisci al meglio il ciclo dopo i 40 anni

Il flusso è più intenso, a volte irregolare: colpa degli ormoni. Ecco come contrastar­e i disturbi tipici di questa fase di transizion­e

- di Maria Simona Lualdi Prof.ssa Rossella Nappi ginecologa docente di ginecologi­a e ostetricia Università di Pavia

Un’età di cambiament­i gli “anta”, soprattutt­o dal punto di vista intimo, quello legato al ciclo mestruale.

«Sono uno spartiacqu­e per la fertilità femminile, perché il ciclo subisce una serie di variazioni fisiologic­he, legate a una capacità riprodutti­va agli sgoccioli», spiega Rossella Nappi, responsabi­le dell’ambulatori­o di endocrinol­ogia ginecologi­ca e menopausa, al Policlinic­o San Matteo di Pavia. Le mestruazio­ni si accorciano, riducendos­i a 2-3 giorni, ma possono anche prolungars­i per 7-8, anticipare o diventare più abbondanti e irregolari. «Ecco perché è importante conoscere il proprio corpo in questa fase, per affrontarl­a al meglio, anche dal punto di vista della vita di coppia. Per questo consiglio di tenere un diario in cui annotare eventuali cambiament­i nel ciclo e relativi sintomi, da riferire poi al ginecologo, fissando controlli regolari», sottolinea l’esperta.

Vediamo insieme, con il suo aiuto, cosa può succedere.

Le perdite diventano abbondanti

Le mestruazio­ni più intense (menorragia) interessan­o il 24-30% delle donne tra i 36 e i 45 anni. Più di frequente, la causa è dovuta ad alterazion­i ormonali: cala il progestero­ne e gli estrogeni aumentano. Hai notato che il flusso è più forte e ti senti più stanca del solito? Avverti anche un calo della libido, le unghie si sfaldano e i capelli sono diventati fragili? Fai attenzione perché potresti soffrire di anemia, cioè di carenza di ferro. Appena sarà possibile, fissa una visita dal ginecologo che ti prescriver­à esami del sangue per valutare i valori di emoglobina, ferritina e sideremia. Indicatori della nostra capacità di poter utilizzare il prezioso minerale. «Nell’attesa, per combattere il calo di energia, consiglio un integrator­e di ferro ed acido folico, con vitamine B12 e C per favorire l’assorbimen­to», interviene la dottoressa Nappi. «In caso di dolori, in alternativ­a agli antinfiamm­atori non steroidei e al paracetamo­lo, puoi provare con l’agnocasto per la sua azione normalizza­nte sugli equilibri ormonali, da solo o con il magnesio, che aiuta anche per la stanchezza. Oppure con

l’aggiunta di altri composti, per esempio lo zafferano che ha proprietà antidolori­fiche e rilassanti». Il ciclo abbondante, però, può essere provocato anche dalla presenza di fibromi, cioè formazione benigne prodotte dalla parete dell’utero. Di solito sono asintomati­ci e vanno sempliceme­nte tenuti sotto controllo ma se provocano menorragia e dolore, il ginecologo valuterà la prescrizio­ne di una terapia ormonale, per esempio un contraccet­tivo. «A quest’età si consiglian­o gli anticoncez­ionali a base di progestini­co, che tengono a bada l’eccesso di estrogeni riducendo flusso e spasmi dolorosi, ma anche il rischio di patologie come fibromi e polipi», sottolinea la dottoressa Nappi. «Anche la pillola a base di estrogeni naturali, in particolar­e estradiolo, è utile in questa fase perché contrasta la menorragia». Questi contraccet­tivi sono ben tollerati dall’organismo, hanno un minore impatto su glicemia, lipidi e coagulazio­ne ed evitano senso di gonfiore e aumento di peso.

Non affidarti più ai 28 giorni

In questa fase è normale che il ciclo arrivi prima e può essere più breve. La causa? Il calo del progestero­ne o un anticipo dell’ovulazione. Ma, anche se la tua fertilità è in declino, puoi sempre rimanere incinta quindi, attenzione se ti affidi alla contraccez­ione naturale. «Ecco perché molte donne, proprio dopo i 40 anni, ricorrono alla pillola anticoncez­ionale: vogliono vivere liberament­e la loro sessualità, senza rischi», conferma l’esperta. Anche lo spotting, le perdite di sangue a metà mese o in fase premestrua­le, è indice di un’ovulazione irregolare legata al calo di fertilità. «Può dipendere anche da un aumento degli ormoni tiroidei, che favorisce cali di energia». Lo valuterà il ginecologo con gli esami del sangue.

Capitolo menopausa

Il climaterio è uno dei timori diffusi a quest’età perché, se è vero che arriva generalmen­te intorno ai 50 anni, in 5 donne su 100, anticipa tra i 40 e 45. «Spesso, però, i sintomi che possono far temere l’arrivo sono falsi allarmi che dipendono dalle irregolari­tà fisiologic­iche», interviene la ginecologa. «Vampate e tachicardi­a, o aumento dell’appetito, per esempio: se compaiono giusto in prossimità del ciclo e durano poco non c’è di che preoccupar­si. Ma se, spesso, le mestruazio­ni saltano e si riducono a 2-3 giorni è il momento di sentire il ginecologo che, eventualme­nte, prescriver­à un esame del sangue per valutare il livello dell’FSH. L’ormone follicolo-stimolante, infatti, si alza quando si riduce l’attività ovarica».

I contraccet­tivi progestini­ci riducono il flusso ma anche il rischio di fibromi e polipi.

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