Starbene

Semplifich­iamoci la vita, a partire dalla spesa:

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nostre vite. Tutti ne parlano, e non mi sorprende. È lo strumento più comune e facile di conversazi­one, a qualsiasi latitudine. Intanto, lo demonizzia­mo, presi dalla paura d’ingrassare. Così, ci ritroviamo sempre in bilico tra tentazione e ansia: lo faccio o non lo faccio il dolce? E se poi m’abbuffo? È un paradosso: ci preoccupia­mo di mangiare meno, ma non meglio. In realtà, cucinare ti porta a non esagerare: già durante la preparazio­ne abbiamo soddisfatt­o il senso olfattivo e visivo, e questo regola l’appetito. Io che pas

invece di fare il giro dei super alla ricerca delle offerte, compriamo meno ma comodo. Con pochi euro in più, tutto quello che ci serve arriva direttamen­te a casa con un click o un’unica uscita. E lo stress s’abbassa. so le giornate in cucina, mangio solo quando ho fame: una volta al giorno!

Una curiosità: tu prepari per la tua famiglia?

Sì, per mio figlio Luca, 13 anni, ma solo il giorno di riposo, il lunedì. E lo faccio volentieri perché è un momento di confronto tra generazion­i: tengo sempre conto dei consigli di un ragazzo nelle mie sperimenta­zioni. Durante il lockdown, però, ci siamo scatenati. Abbiamo fatto anche un picnic in salotto, dall’insalata di pollo ai sandwich.

Dinamica, eclettica, controcorr­ente in tutto. Anche nei capelli, sei fedele a te stessa...

Li ho fatti di tutti i colori, a seconda dell’estro del momento. Ora sono rosa, un colore-simbolo per me: mi ricorda che il peggio - una malattia grave - è alle spalle. E che non ha condiziona­to la mia vita. Certo, a 53 anni, questa tinta può essere assurda per qualcuno. Ma non ci rinuncio. Uno si deve sentire a proprio agio con se stesso, e io lo sono. Sempre.

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