1 Il lavoro delle mani
Che sia sabbia o creta, lavora materie con le mani ha benef sull’umore. Ma qualsiasi oggetto o materiale può diventare un aiuto. Lo sapevano bene le nostre nonne e mamme che si dilettavano a fare la maglia o l’uncinetto, la pratica fisica (e utile) antesignana di queste terapie. «Far sì che il corpo partecipi alla cura: questo è lo scopo dell’uso delle mani», sottolinea la dottoressa Gatti. «È una delle esperienze fisiche che, unite alla psicoterapia, ha più efficacia sulle nevrosi, un disturbo molto diffuso che consiste principalmente nel percepire un senso diffuso di inadeguatezza, che si esprime con ansia e preoccupazioni spesso infondate o eccessive, con sintomi come tremori o sudorazione.
Se io uso le mani, impedisco al mio cervello di entrare in un cortocircuito ossessivo. Le terapie più avanzate usano queste tecniche (che si possono fare a casa) anche per l’ansia acuta e la depressione iniziale. Sviluppare quindi una passione per un hobby manuale è fondamentale, perché agisce fisiologicamente fino a interrompere il circuito mentale dell’ossessività di un certo pensiero. Lo sanno da sempre gli orientali che si sono inventati le palline da schiacciare antistress per i manager troppo tesi». Il materiale usato non è decisivo. «Ho una paziente che smonta e rimonta i motori delle vecchie auto con grande sollievo per le sue ansie, ma c’è chi ottiene lo stesso risultato restaurando mobili, dipingendo, scrivendo (vedi box sulla scrittura): l’elemento che non deve mancare mai è l’uso delle mani», sottolinea Gatti. «Sono pratiche che poi possono dare piacere: alle persone metodiche basta agire con le mani per ottenere un risultato, semplicemente rimettendo a posto casa, per fare un esempio».