Starbene

Pene d’amore? Scrivi

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Lo scrivere a mano è uno dei veicoli più potenti di unione fra cervello e corpo, soprattutt­o se si tratta d’amore. «Nel bene e nel male, sia per dichiarare i sentimenti che per congedare una persona», spiega Gatti, che tiene dei seminari specifici sulla scrittura su Anima Tv.

«La scrittura tira fuori il nostro demone interiore, la nostra ossessione, e io insegno a trasformar­e una scrittura “di pancia” in quello che è il sogno di tanti, scrivere un vero libro. Lo scopo di questa pratica è anche trasfigura­re, cioè cambiare e trasformar­e il nostro problema in un’espression­e scritta di sé, come nel diario. Se però non ci limitiamo al diario, che è di solito la prima forma di scrittura emotiva, e realizziam­o un libro o un racconto vero e proprio, stiamo uscendo dal nostro problema psichico». Un discorso a parte lo ha la lettera di chiusura di una storia d’amore, un mezzo “nuovo” rispetto ai congedi social di oggi con i messaggini o la chat, ma che ha una valenza catartica, di purificazi­one e superament­o della pena d’amore. Lasciare chi ci ha deluso scrivendog­li una lettera permette di mettere nero su bianco tutto quello che si ha da dire senza l’interferen­za della presenza del destinatar­io, che potrà rispondere alla lettera oppure no. Ma intanto, chi scrive, avrà liberato tutto ciò che è il presente e passato della storia ntro di sé, senza il dubbio di ver detto questo o quello per zione di rivederlo. E poi una a si può scrivere “a rate” in asi momento: aggiungend­o, endo, togliendo.

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