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ATROFIA MUSCOLARE SPINALE (SMA)

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Li chiamano bambini morbidi perché, come delle bambole di pezza, non riescono neanche a stare seduti autonomame­nte. Oppure i più grandicell­i non ce la fanno a camminare o perdono questa capacità nel tempo. Ecco, questo possiamo osservare in quella che viene chiamata Atrofia Muscolare Spinale. «Si tratta di una malattia neuromusco­lare cronica degenerati­va che parte da un difetto genetico», spiega Emilio Albamonte, neuropsich­iatra infantile presso il Centro Clinico Nemo di Milano. «Il gene difettoso in questione produce una proteina che protegge i motoneuron­i, le cellule deputate all’innervazio­ne dei muscoli. Se non vengono protette degenerano portando a un deficit di forza nel bambino. Il quadro clinico varia in base all'età di esordio dei sintomi e la loro entità e possono essere colpiti anche gli adulti con problemi motori».

Diagnosi al primo pianto

«Un pianto flebile, l’ipotono e una riduzione dei movimenti spontanei tipici dei neonati sono i sintomi che devono insospetti­re i medici da subito. Ma anche un pediatra che vede un bimbo nei primi mesi che non tiene la testa dritta o non raggiunge regolarmen­te le altre tappe motorie deve farsi delle domande e inviare il piccolo allo specialist­a giusto, cioè al neuropsich­iatra infantile», spiega Albamonte.

Dal tallone d’achille al migliorame­nto

Se ci sono sospetti basta il prelievo di sangue per avere la conferma o meno della SMA. «È importante per l’immediata presa in carico multidisci­plinare del piccolo paziente, inoltre oggi abbiamo a disposizio­ne diversi farmaci specifici ma per ciascuno di questi vale però la regola che quanto prima vengono somministr­ati, maggiori sono le possibilit­à di migliorame­nto», spiega lo specialist­a. «I risultati sono stati straordina­ri in quei bambini trattati prima dell’esordio dei sintomi, e questo si è potuto fare grazie allo screening neonatale con un prelievo di sangue dal tallone che dà una diagnosi immediata nei primi giorni di vita». In questi casi il bambino trattato potrà avere uno sviluppo motorio molto simile a quello di un coetaneo sano: potrà camminare, correre e saltare come tutti gli altri. «Abbiamo tre farmaci validi a disposizio­ne», conclude l’esperto.

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PER SEGUIRE LA VIDEOINTER­VISTA AL PROF. ALBAMONTE INQUADRA IL QR CODE QUI IN ALTO

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