MUSICA E DANZATRICI
Flautista a un simposio. IV secolo a.C. Louvre, Parigi. I banchetti più informali erano allietati da ballerine e suonatrici di flauto, che potevano offrire anche favori sessuali.
Come abbiamo visto nell’aneddoto di Senofonte, invitare qualcuno a un banchetto non era una questione troppo formale. L’anfitrione poteva provvedere incontrando casualmente gli amici per la via o nell’agorà. Sembra anche che non costituisse un problema il fatto che qualche invitato portasse con sé un altro amico, come vediamo fare a Socrate nel Simposio di Platone. Ben presto comparve anche la figura del buffone (akletos) che interveniva senza essere invitato e mangiava e beveva gratis purché portasse un tocco di ilarità al simposio. Qualsiasi occasione festiva poteva giustificare un banchetto: il trionfo di un atleta o di un autore tragico, una celebrazione familiare, la partenza o l’arrivo di un amico. In generale, le spese erano del tutto a carico dell’anfitrione, ma talvolta ogni invitato si portava le proprie provviste; il vino, però, era sempre offerto dal padrone di casa.
L’etichetta imponeva un bagno e la cura del corpo prima di un banchetto; secondo Aristotele era indecoroso presentarsi sudati e impolverati. Socrate si preparava con molta cura per queste occasioni e si metteva i sandali, due cose che faceva raramente.
L’arrivo degli invitati
Quando gli invitati giungevano alla casa dove si teneva il simposio, uno schiavo li accompagnava nella stanza riservata a queste riunioni: l’androne, la «sala degli uomini», termine che indica
chiaramente che il banchetto era