EMBLEMI CRISTIANI
na e i vecchioni e i giovani ebrei nel forno, sia scene del Nuovo Testamento, con la resurrezione di Lazzaro, la guarigione del paralitico o l’adorazione dei Magi, che sono tra le più antiche pitture dell’arte paleocristiana. Nella cappella è rappresentata anche una cena eucaristica o un banchetto funerario, a cui prendono parte vari uomini e una donna.
La decorazione delle catacombe non solo presenta il repertorio dei temi preferiti dai primi cristiani, tra i quali predominano la figura del Buon Pastore, le immagini del Paradiso e i ritratti dei defunti (uomini e donne in atteggiamento di preghiera), ma rende evidenti anche le enormi differenze sociali tra coloro che vi sono sepolti. Mentre i loculi sono prevalentemente anonimi o contengono una spoglia iscrizione con il nome del defunto, i sarcofagi, soprattutto a partire dal IV secolo, dopo la conversione dell’im- Stampo di un’iscrizione funeraria di Nigella (una vergine consacrata a Dio, morta a 35 anni) e Nigella con elementi cristiani: Chrismon, alfa e omega e colomba con un ramo d’olivo, simbolo dell’anima nella pace divina. peratore Costantino (306-337), manifestano la ricchezza e il gusto raffinato delle grandi famiglie cristiane di Roma. Se nei loculi, sigillati con malta semplicissima, talvolta è presente qualche oggetto del defunto (bambole, monete, frammenti di vetro), nei cubicoli e negli ipogei familiari si trovano epitaffi di ottima fattura, incisi sulle lapidi o dipinti, sarcofagi, pitture ad affresco e, a volte, mosaici.
Apogeo e decadenza
Dall’epoca dell’imperatore Costantino, le catacombe divennero luoghi della memoria del tempo delle persecuzioni. Fu proprio Costantino a iniziare la loro monumentalizzazione e la costruzione di basiliche dedicate ai martiri, la più importante delle quali è quella di San Pietro in Vaticano, eretta sul luogo in cui si ricordava il martirio dell’apostolo e presto trasformata in meta di pellegrinaggio.