MESTIERE DI FAMIGLIA
Luciano e Pietro Doria, entrambi ammiragli genovesi, morirono durante la guerra di Chioggia. Luciano, nell’illustrazione, perse la vita durante la battaglia di Pola del 1379, Pietro a Chioggia l’anno seguente. giunsero all’inizio di agosto nelle acque di Chioggia. La città riuscì a resistere per alcuni giorni, ma il 16 di quel mese cedette. I morti e i prigionieri furono molti e ormai la strada per conquistare Venezia stessa sembrava spianata. I veneziani inviarono a Chioggia ambasciatori con la proposta di pace incondizionata, salvo la richiesta che la loro città venisse risparmiata: ma Pietro Doria rifiutò, vedendo a portata di mano la possibilità di conquistare la storica rivale. A quel punto i veneziani, abbandonate le trattative, predisposero la difesa. Si assunsero anche drastiche misure amministrative: si aumentarono le imposte e il pagamento degli interessi sul debito pubblico venne sospeso; il governo promise inoltre ad alcune ricche famiglie che contribuivano alla difesa, ma non erano parte dell’aristocrazia cittadina, l’ingresso nel Maggior Consiglio.
Il 22 dicembre una flotta guidata dal doge Andrea Contarini e dal capitano generale da mar Vettor Pisani partì alla riconquista di Chioggia. Un primo assalto fallì, ma i genovesi rischiavano di trovarsi assediati a Chioggia, tanto più che il 1° gennaio 1380 i veneziani ricevettero rinforzi dall’Oriente. Le operazioni furono lunghe: Pietro Doria morì il 22 gennaio e il 19 febbraio i veneziani riuscirono a sbarcare a Chioggia Minore (oggi Sottomarina) e annientar l’esercito genovese. La ripresa di Chioggia Maggiore fu ancora più lunga: si concluse solo a giugno, in un bagno di sangue per i genovesi, visto che la Serenissima rifiutò ogni trattativa di pace. Fu il trionfo del comandante veneziano Carlo Zeno, ma quello genovese Matteo Maruffo, in cambio, era riuscito a occupare Trieste consegnandola al patriarca di Aquileia. A quel punto l’esito dello scontro era ormai ambiguo e le due parti erano spossate.
La pace di Torino
Sebbene riconquistata, Chioggia era ormai distrutta. Il processo di decadenza iniziato alla fine del Duecento, a un secolo di distanza era ormai definitivo. Ma Venezia era salva e anzi stava ormai riprendendo tutte le città adriatiche che aveva perso l’anno precedente. Diverso il discorso sulla terraferma, dove i nemici era-