LA PIÙ ANTICA DIPLOMAZIA
altri considerano una variante dialettale dello stesso akkadico e comunque, insieme all’akkadico, la lingua più prossima al ricostruito proto-semitico. In ogni caso, è certo che proprio negli Archivi reali di Ebla è stato ritrovato un inno alla divinità solare Shamash di assai difficile interpretazione, in cui il sole è rappresentato come il protettore del commercio a lunga distanza da cui si ottengono pietre rare, metalli preziosi ed essenze profumate e come una divinità astrale con un inedito rapporto con l’Apsu, l’abisso delle acque dolci, forse ritenuto il luogo attraversato dal sole nel suo viaggio notturno: questa originale composizione poetica assai arcaica è unanimemente considerata il più antico testo letterario in una lingua semitica che ci sia pervenuto.
Ed è altrettanto certo che l’eblaita, insieme all’akkadico, è la terza lingua dell’umanità consegnata alla scrittura, dopo il sumerico della scrittura cuneiforme e l’egiziano della scrittura geroglifica. Le stra- Tavoletta con il testo di un dettagliato accordo politico-commerciale tra Ebla e Arbasal, città probabilmente situata nel nord della Mesopotamia. Si tratta del documento diplomatico più antico oggi conservato. XXIV sec. a.C. circa, Museo Archeologico, Idlib. ordinarie liste lessicali bilingui degli Archivi reali di Ebla, in cui a fianco di parole sumeriche appaiono le traduzioni in eblaita, in tre diverse redazioni per un ammontare di circa 1500 lemmi, sono senz’altro i più antichi vocabolari bilingui della storia: queste liste sono un vero tesoro sia per la filologia sumerica sia per la filologia semitica per la loro alta antichità.
Una nuova cultura urbana
L’eblaita è senza dubbio una lingua colta di cancelleria di un’amministrazione urbana complessa e articolata, probabilmente diffusa capillarmente nella Siria settentrionale interna. La sua scoperta ha risolto definitivamente un problema storico-linguistico che non aveva trovato risposte documentate ed esaurienti: quello della popolazione responsabile in Siria e in Palestina dei fenomeni protourbani che si erano succeduti nella regione tra il V e il III millennio a.C. e che trovarono nel modello urbano secondario, straor-