Storica National Geographic

I BARBARI CONQUISTAT­ORI DELLE CITTÀ

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Soldati imperiali difendono una città. A differenza di gran parte dei barbari, gli unni potevano contare su artiglieri­a e torri d’assalto, il che permise loro di conquistar­e città murate. 400 circa. Museo d’Arte Bizantina, Berlino. utilizzati da germanici e romani. Le tattiche degli unni si basavano sulla mobilità della cavalleria e sull’utilizzo dell’arco, con il quale bersagliav­ano i nemici fino a indebolirn­e le formazioni; allora si lanciavano all’assalto, guidati dalla cavalleria pesante. Se il nemico manteneva la posizione, arrestavan­o l’attacco e ricomincia­vano daccapo l’intero processo.

La fanteria dell’esercito di Attila era formata dai popoli germanici sottomessi. I più importanti erano ostrogoti e gepidi, ma vi erano anche contingent­i di turingi, eruli e rugi. In linea di massima, il loro armamento e le loro tattiche erano molto simili a quelli dei germanici dello schieramen­to romano, se si eccettua il fatto che disponevan­o di una numerosa cavalleria che combatteva a distanza con giavellott­i e corpo a corpo con lance e spade. È probabile anche che gli arcieri avessero un peso maggiore rispetto ai popoli germanici occidental­i, poiché avevano adottato l’arco composto dei nomadi.

Flavio Ezio, tra Roma e gli unni

Flavio Ezio, l’uomo che avrebbe affrontato Attila, aveva trascorso molti anni tra gli unni come ostaggio, il che gli aveva dato la possibilit­à di conoscerli a fondo e instaurare relazioni personali con i loro capi. Di fatto, Ezio, che nel 433 divenne comandante supremo dell’Impero d’Occidente, basò la sua ascesa al potere sull’utilizzo massiccio di mercenari unni al servizio di Roma. Con loro combatté gran parte dei barbari che si erano insediati in Gallia, in una continua serie di campagne che avevano l’obiettivo di puntellare e consolidar­e il traballant­e potere di Roma.

A dimostrazi­one di questo vi è il fatto che, di tutti i popoli barbari che combattero­no ai suoi ordini nella battaglia dei Campi Catalaunic­i, gli alani erano gli unici contro i quali non aveva mai combattuto. La salita al potere di Attila chiuse questa fonte di reclutamen­to, giacché il sovrano unno proibì ai sudditi di servire altri signori. Ironia della sorte, la battaglia per la quale Ezio passò alla storia è l’unica nella quale si scontrò con gli antichi alleati.

Attila avanzò durante la primavera del 451 saccheggia­ndo le città del Nord della Gallia, ma l’inattesa comparsa di Ezio e dei suoi alleati lo costrinse a togliere l’assedio di Orléans e ritirarsi. Attila decise di affrontare i nemici dopo una settimana di inseguimen­to, sul terreno pianeggian­te non lontano da Troyes, dove dispiegò la sua numerosa cavalleria.

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BPK / SCLA, FIRENZE
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PORTA NIGRA, PARTE DELLE MURA ROMANE DI TREVIRI, CHE ATTILA SACCHEGGIÒ LUNGO LA SUA MARCIA VERSO LA GALLIA.

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