ARCHEOLOGIA
Mosul
Le distruzioni dell’ISIS svelano novità sul passato assiro di Mosul.
Il luogo in cui sorgeva l’antica città assira di Ninive non è estraneo alle devastazioni della guerra: fu saccheggiato già nel 612 a.C. Di recente le forze dello Stato islamico (ISIS) e l’esercito iracheno si sono scontrati per il controllo di questo luogo nel nord dell’Iraq, che ora si chiama Mosul. Il conflitto ha portato alla distruzione di siti storici unici, ma ha anche rivelato reperti fino allora nascosti. L’ISIS entrò per la prima volta a Mosul nel 2014. L’architettura della città, ricca di antichi santuari sacri a molte culture, è stata colpita duramente nei quasi tre anni di occupazione dell’ISIS, il quale ha chiuso il museo cittadino e ha costretto storici e archeologi a fuggire o a nascondersi. Mosul, collegata a Ninive, ha avuto sempre un posto speciale nelle tradizioni ebraica, cristiana e islamica. Dio ordinò al profeta Giona (nell’Antico Testamento) o Yunus (nel Corano) di predicare in quella zona. Costruita su uno dei monti che coprono l’antica Ninive, la moschea di Nabi Yunus era stata cristiana. Entrambe le fedi sostengono che lì è sepolto Giona. Per l’ISIS la venerazione di tom-
be e santuari è peccato: nel luglio 2014 dichiarò che l’edificio era infestato da“apostasia”e distrusse la moschea. Altre perle architettoniche di Mosul hanno avuto un destino simile. La moschea di Nabi Jerjis, dedicata alla fi- gura conosciuta dai cristiani come san Giorgio, fu distrutta nel 2014.
Nel 2017, quando Mosul est è tornata sotto il controllo iracheno, gli archeologi hanno iniziato le stime dei danni causati ai luoghi sacri.