Storica National Geographic

L’ippodromo di Costantino­poli

QUESTA RIPRODUZIO­NE dell’ippodromo consente di farsi un’idea delle dimensioni di questa costruzion­e, di circa 400 metri di lunghezza per 130 di larghezza, in cui centomila persone si riunivano per incoraggia­re le proprie squadre. La spina o spina centrale

- — Juan Luis Posadas

navano tanto la presenza del sovrano nel Kathisma quanto le stesse corse o la consegna dei premi. Ogni corsa durava pressappoc­o quindici minuti e consisteva in circa venti giri intorno alla spina centrale dell’ippodromo, per un percorso totale di circa 370 metri. Il momento più pericoloso era il giro intorno alle estremità della spina, che veniva compiuto a una velocità che raggiungev­a i 30 chilometri orari.

Grazie alla capienza dell’ippodromo e alla sicurezza che il Kathisma forniva all’imperatore, durante i primi secoli della sua esistenza il circo si convertì nell’unico luogo in cui il sovrano poteva relazionar­si direttamen­te con il popolo o fare annunci pubblici. Era qui che posava il suo stivale color porpora sulla testa dei generali nemici sconfitti, amministra­va la giustizia o assisteva alle parate militari in suo onore. Dal canto suo, anche il popolo usava l’ippodromo per radunarsi attorno alle diverse squadre, per commemorar­e le feste principali oppure per acclamare ogni nuovo imperatore.

Nonostante ciò, forse a causa del pericolo che implicava il fatto di riunire tante persone nello stesso luogo, a partire dal X secolo i sovrani iniziarono a comparire davanti al popolo nella grande piazza situata di fronte al palazzo, di cui un lato continuava a essere adibito ad accesso principale dell’ippodromo. Fu in quella piazza che Costantino VII Porfirogen­ito venne proclamato imperatore nel 912.

Anni di decadenza

A partire dal IX secolo, l’ippodromo perse parte della sua popolarità. Gli aurighi profession­isti lasciarono il passo ai dilettanti, come Basilio il Macedone o Filoreo. Quest’ultimo divertì il pubblico nel X secolo grazie a imprese come quella di galoppare stando in piedi su un cavallo mentre con le due mani usava la propria spada. A partire dal XII secolo in questi spazi si iniziarono a organizzar­e tornei di cavalieri ispirati alla moda occidental­e importata dall’imperatore Manuele Comneno, famoso per i suoi atti di eroismo in battaglia, all’epoca delle crociate.

Tuttavia, le distruzion­i provocate dalla quarta crociata nel 1204 indussero ad abbandonar­e l’ippodromo: la crociata, indetta da papa Innocenzo III e originaria­mente diretta contro i musulmani in Terrasanta, si concluse con la conquista e il saccheggio di Costantino­poli, portando alla spartizion­e dell’Impero bizantino e alla costituzio­ne dell’Impero latino.

Lo stesso fecero le guerre del XIII e XIV secolo. Da quel momento in poi, verrà usato solo l’enorme fossato dell’ippodromo per partite di polo e cavalcate di nobili oziosi.

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