Il mondo visto da un monaco dell’Viii secolo
il mappamondo dei manoscritti dei Beatus mostra un universo popolato da simboli cristiani ed elementi mitici
nell’VIII secolo Beato, un monaco della regione cantabrica di Liébana compose un’opera che avrebbe avuto un impatto straordinario sul Medioevo: il Commentario dell’Apocalisse. Da quando l’umanista e storico cinquecentesco Ambrosio de Morales trovò varie copie di quell’opera, durante un viaggio nel nord-ovest della penisola iberica compiuto per ordine del sovrano Filippo II, sono stati recuperati più di trenta codici e frammenti realizzati tra il IX e il XVI secolo. Ciò dimostra che il testo di Beato divenne un vero e proprio best seller medievale. Tuttavia, l’importanza di quest’opera va ben oltre i limiti cronologici del Medioevo. I diversi Beatus, come vengono chiamati tutti i manoscritti che derivarono, direttamente o indirettamente, dall’originale di Liébana, sono decorati con illustrazioni di grande espressività che permettono di collocarli tra i più importanti repertori di arte figurativa del Medioevo. Per questo motivo sono stati inseriti nel Registro della Memoria del Mondo dell’Unesco.
I tre continenti
Tra queste illustrazioni c’era fin dall’inizio un mappamondo che aveva la funzio- ne di spiegare graficamente l’evangelizzazione degli apostoli. Infatti a ognuno di loro, per ordine di Dio, era stato assegnato un territorio nel quale predicare. I mappamondi dei Beatus offrono una rappresentazione del mondo tipica dell’epoca medievale. L’oceano abbraccia la terra come se fosse un anello. All’interno appaiono i tre continenti conosciuti nel Medioevo – Europa, Asia e Africa – , che secondo il racconto biblico furono ereditati dai figli di Noè dopo il diluvio universale. L’Asia copre la metà superiore, poiché in tempi antichi era considerato il continente più vasto. Inoltre, in Asia si trovava il Paradiso Terrestre o Eden. L’Europa e l’Africa, invece, si dividono la parte inferiore.
Anche se le mappe dei diversi Beatus sono copie di un originale dell’VIII secolo che è andato perduto, ognuna di esse presenta delle particolarità. Per esempio, a volte vengono evidenziate le caratteristiche del territorio in cui fu realizzato il codice. Così, nella mappa del Beatus del Burgo de Osma, disegnata probabilmente a Sahagún (León, Spagna) ma con una forte influenza proveniente da Santiago di Compostela, il Cammino di Santiago è tracciato con una linea rossa che attraversa il nord della penisola iberica. Tra tutti gli apostoli viene poi messo in risalto proprio Santiago (san Giacomo) nella sua basilica.
Le mappe dei Beatus hanno suscitato grande interesse durante la loro storia,
non solo per l’uso per cui furono concepite all’interno dei manoscritti. Spesso, infatti, sono state strappate dai codici per dare loro un uso diverso da quello che avevano originariamente, com’è successo con il Beatus de Lorvão. Probabilmente, la mappa di questo manoscritto fu estratta dal suo volume già in epoca medievale e non fu più rimessa nella sua posizione originale fino al XX secolo, anche se purtroppo solo parzialmente, visto che si è conservata solamente una pagina.
Un Beatus francese Lo stesso avvenne con il mappamondo del Beatus di Saint-Sever. Questo codice è uno dei pochi Beatus non ispanici e uno dei migliori esempi dell’arte romanica francese. Fu realizzato probabilmente presso l’ab- bazia di Saint-Sever-surl’Adour, nella Guascogna francese, e commissionato dall’abate Gregorio Montaner nell’XI secolo. Alla fine del XVIII secolo faceva parte dei fondi della Biblioteca Nazionale di Francia ma già da prima la sua mappa aveva attirato l’attenzione tanto da essere stata strappata in un momento imprecisato della sua storia. Nel 1867 apparve in un negozio di Parigi una mappa medievale che fu identificata come quella che mancava nel codice. La Biblioteca Nazionale di Francia l’acquistò per 200 franchi e la rimise al suo posto nel manoscritto. La mappa di Saint-Sever è senza dubbio una delle più belle tra quelle realizzate dai miniatori dei Beatus. In questa mappa viene mantenuta la struttura gerarchica dei continenti circondati