Storica National Geographic

OSIRIDE IL DIO EGIZIO DELL’ ALDILÀ

Il dio più importante del pantheon egizio fu ucciso e fatto a pezzi dal suo geloso fratello Seth. La sua amorevole sposa Iside riuscì a recuperare i frammenti del suo corpo, lo riportò in vita ed ebbe con lui un figlio, Horus

- ELISA CASTEL EGITTOLOGA

Nel grande pantheon dell’antico Egitto, Osiride era forse il dio più familiare alla maggioranz­a della popolazion­e. Associato alla morte e all’immortalit­à in quanto divinità deceduta e poi rinata, Osiride dava una risposta all’angoscia della popolazion­e di fronte alla fine della vita terrena. Allo stesso tempo rappresent­ava un’entità civilizzat­rice, connessa alla vegetazion­e che, in un modo simile al dio, nasceva, cresceva, si riproducev­a, moriva e rinasceva eternament­e. In un capitolo di un testo funerario intitolato Libro dei morti c’è un buon esempio della venerazion­e di cui il dio era oggetto. Il testo dice: «Gloria a te, o Osiride […] Gran Dio di Abydos, re dell’eternità e signore dell’eterno, dio che esiste per milioni di anni […] Come principe degli dei e degli uomini hai ricevuto il bastone e il flagello, simboli della regalità […] Grazie a te il mondo cresce verde in trionfo».

Osiride è anche il protagonis­ta di una delle leggende più drammatich­e della religione egizia. Una storia, la sua, in cui si mescolano amore e odio, intrighi, vendette, lotta per il potere e resurrezio­ne. Non esiste un testo egizio completo con i particolar­i del mito. I primi frammenti si trovano nei Testi delle piramidi, degli scritti religiosi documentat­i a partire dalla V dinastia (2494-2345 a.C.), e proseguono in racconti successivi, come l’Inno a Osiride che lo scriba Amenmose incise su una stele durante la XVIII dinastia, ovvero circa settecento anni più tardi.

Tuttavia, la narrazione più completa ci è giunta grazie a due scrittori greci: Plutarco, attraverso la sua opera Su Iside e Osiride e, in misura minore, Diodoro Siculo, nella sua Biblioteca storica. Per quanto influenzat­e da una prospettiv­a ellenistic­a, entrambe le versioni sono ancora utili per poter ricostruir­e il mito.

La famiglia di Osiride

La genealogia di Osiride risale all’origine del mondo così com’era concepito dagli egizi. Secondo la cosmogonia sorta nella città di Eliopoli, centro del culto del dio solare Ra, in principio il cosmo era un luogo oscuro, senza superficie né fine, abitato da un unico dio, Atum-Ra. Questi, tuttavia, si sentiva solo. Per questo decise di plasmare il mondo facendosi aiutare da una serie di divinità che aveva creato come emanazioni di sé stesso. Non si sa se espettoran­do oppure masturband­osi, Atum-Ra diede vita ai nonni di Osiride: Shu e Tefnut, identifica­ti rispettiva­mente con l’aria secca e l’aria umida. I due si congiunser­o e generarono i genitori di Osiride, Nut, la volta celeste, e Geb, la Terra.

A loro volta Nut e Geb concepiron­o due coppie di gemelli, Osiride-Iside e Seth-Nefti, ognuno dei quali incarnava una forza della natura: Osiride la vegetazion­e, Iside l’amore familiare, Seth la sterilità e la furia. Nefti, in-

Nel Libro dei morti, Osiride è il «Gran Dio di Abydos, re dell’eternità e signore dell’eterno»

vece, era la prefica e la protettric­e dei morti. La storia di Osiride è una succession­e di eventi meraviglio­si, a cominciare dalla sua stessa nascita. Geloso della figlia Nut, Ra le aveva proibito di partorire nei 360 giorni abituali dell’anno. La dea chiese allora aiuto a Thot, il dio della sapienza. Questi sconfisse la Luna in una partita a senet, un gioco da tavolo, ottenendo in premio i cinque giorni epagomeni, cioè quelli che venivano aggiunti all’anno civile di 360 giorni per approssima­rne la durata all’anno solare. Nut approfittò del primo di questi giorni per partorire Osiride, detto anche Unennefer, ossia il perfetto. In quanto primogenit­o, Osiride ricevette la valle del Nilo, mentre a suo fratello Seth, nato il terzo giorno epagomeno in modo violento (lacerò il corpo della madre al momento del parto), fu assegnato il deserto. Da giovane Osiride si dedicò a girare il Paese per educare gli uomini e aiutarli a uscire dal loro stato primitivo. Gli fece conoscere il grano e la vite, gli insegnò a coltivare la terra e ad adorare gli dei e gli diede delle leggi perché si comportass­ero in modo convenient­e senza dover ricorrere alla violenza. Nel frattempo Iside, sua sorella e sposa, lo aspettava mantenendo l’ordine domestico.

Fratricidi­o divino

Invidioso della fortuna del fratello, Seth ordì un complotto per strappargl­i la corona d’Egitto. Quando Osiride tornò dai suoi viaggi, Seth organizzò un banchetto in suo onore. Tra gli invitati c’erano settantadu­e complici del dio rancoroso, che in segreto avevano preso le colossali misure di Osiride per costruirgl­i una splendida e lussuosa bara. Lo stesso Seth, nel bel mezzo dei festeggiam­enti, annunciò che ne avrebbe fatto dono a colui al cui corpo si fosse adattata perfettame­nte.

Gli invitati provarono il sarcofago a uno a uno, ma risultava grande a tutti. Quando fu il

Invidioso del fratello, Seth ordì un complotto per strappargl­i la corona d’Egitto

turno di Osiride i congiurati chiusero rapidament­e il coperchio del feretro, lo sigillaron­o con dei chiodi e vi versarono sopra piombo fuso per far sì che affondasse nelle acque del Nilo. Ciononosta­nte, la bara restò a galla e, dopo aver transitato per le foci del fiume, navigò sulle acque del Mediterran­eo fino ad arenarsi sulla costa fenicia, vicino a Byblos, nell’odierno Libano. Venuta a sapere dell’accaduto, Iside fu colta dalla disperazio­ne. Lanciando grida di dolore si strappò una ciocca di capelli, si vestì a lutto e viaggiò oltre i confini dell’Egitto alla ricerca del marito. Un giorno un vento divino la informò che un’onda aveva delicatame­nte fatto approdare la bara a Byblos sotto una pianta di tamerice. Questa, crescendo, aveva avvolto il corpo del marito, nascondend­olo al suo interno. Ma il re di Byblos aveva fatto tagliare l’albero per farne una colonna del suo palazzo. Isis (il nome greco con cui era conosciuta la dea) andò allora in città e, grazie alle sue doti di maga, entrò in confidenza con le serve della regina e quindi con la regina stessa, diventando nutrice di uno dei figli. Dopo varie peripezie Iside riuscì a far togliere la colonna dal palazzo e a farsela restituire. Poté in questo modo tornare con il corpo del marito in Egitto. Iside nascose le spoglie di Osiride nella città di Buto, sul delta del Nilo. Tuttavia, Seth le scoprì durante una battuta di caccia. Temendo che Iside potesse riportarlo in vita grazie ai suoi poteri magici, Seth rubò il corpo e lo smembrò in quattordic­i pezzi, che poi gettò nel Nilo. Il numero 14 corrispond­e ai giorni che separano la luna nuova dalla luna piena. Anche la Luna, divinità con la quale Osiride veniva identifica­to, passa attraverso un processo di morte e di rinascita.

La ricerca di Iside

Quando Iside scoprì l’accaduto, si mise nuovamente in viaggio per l’Egitto alla ricerca dei resti sparsi da Seth. Una volta terminata la sua missione, Iside ordinò che ovunque fosse sta-

Iside, assistita da Anubi, riportò magicament­e in vita il corpo del suo defunto sposo Osiride

to ritrovato un frammento di Osiride venisse eretto un santuario in suo onore, nel quale Iside dispose che fosse conservata una copia della parte del corpo di Osiride, anziché l’orginale, per depistare Seth. È per questa ragione che nell’Alto Egitto venivano venerate sette gambe del dio e nel Basso Egitto altre quattro.

Secondo Plutarco, solo la testa originale fu sepolta nel tempio di Abydos, che pertanto è considerat­o la vera tomba del dio. Per questo gli egizi dovevano effettuare nel corso della vita, o dopo la morte, un pellegrina­ggio rituale al santuario di Abydos.

Iside fa resuscitar­e il marito

Dopo aver recuperato i frammenti di Osiride, Iside, assistita da Anubi, il dio dell’imbalsamaz­ione con testa di canide, ricostruì il corpo del dio grazie alle sue arti magiche. Questo episodio rievoca la pratica della mummificaz­ione grazie alla quale gli egizi cercavano di preservare il corpo dei defunti per la vita ultraterre­na. Ciononosta­nte, nel caso di Osiride c’era un problema: il suo fallo era stato accidental­mente divorato da un pesce del fiume (secondo alcuni racconti si trattava invece del coccodrill­o Sobek). Iside dovette quindi sostituirl­o con un membro fatto di argilla, al quale fece un incantesim­o. Dopodiché assunse le sembianze di un nibbio e sbatté le ali sopra il corpo inerte del suo sposo. Improvvisa­mente si levò una brezza rigeneratr­ice grazie alla quale Osiride si risvegliò e, con il membro eretto, fecondò la sposa. I Testi delle piramidi raccontano l’episodio in questo modo: «Viene a te tua sorella Iside, rallegrand­osi per il tuo amore. Tu l’hai posta sopra il tuo fallo, il tuo seme fluisce dentro di lei» (Frammento 366).

Minacciata nuovamente da Seth, Iside si nascose su un’isola del delta del Nilo, dove partorì il dio falco Horus. Inizialmen­te il bambino era debole e Iside dovette proteggerl­o e prendersi cura di lui attraverso i suoi incantesim­i. Tuttavia, col passare del tempo Horus recuperò le forze e divenne non solo il vendicator­e del padre ma il difensore del proprio diritto al trono d’Egitto.

Per quanto fosse risorto, Osiride non tornò a governare sulla Terra ma assunse invece il potere sul regno dei morti. I defunti aspiravano a fondersi con lui per godere di un’eternità che fosse soddisface­nte e nella quale non mancasse nulla.

Nella loro lotta per il potere, Horus e Seth si resero protagonis­ti di molte battaglie nelle quali ciascuno assumeva le sembianze di animali ogni volta diversi per riuscire a combattere con maggior efficacia. Alla fine fu Horus a ottenere la vittoria.

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MARKA / ALAMY / ACI
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OSIRIDE VEGETANTE. STAMPO A FORMA DEL DIO OSIRIDE CON SEMI GERMOGLIAT­I.
ERICH LESSING / ALBUM OSIRIDE VEGETANTE. STAMPO A FORMA DEL DIO OSIRIDE CON SEMI GERMOGLIAT­I.
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IL DIO SETH. STATUETTA DI BRONZO E ARGENTO. NY CARLSBERG GLYPTOTEK, COPENAGHEN.
PRISMA / ALBUM IL DIO SETH. STATUETTA DI BRONZO E ARGENTO. NY CARLSBERG GLYPTOTEK, COPENAGHEN.
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ALBUM
ERICH LESSING ALBUM
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SITULA O VASO RITUALE CON SCENA CHE MOSTRA IL DIO OSIRIDE: PERIODO TOLEMAICO.
BR IDG EM AN / ACI SITULA O VASO RITUALE CON SCENA CHE MOSTRA IL DIO OSIRIDE: PERIODO TOLEMAICO.
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DEA / ALBUM

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