Storica National Geographic

LA STORIA DI UN EUNUCO

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MA HE NACQUE NEL 1371 in una facoltosa famiglia musulmana dello Yunnan. Qui, sulle sponde del lago Dian, crebbe con un fratello maggiore e quattro sorelle. La famiglia compiva di frequente lunghi viaggi (di cui Ma He dovette ascoltare lunghi resoconti nel corso della sua infanzia) e godeva di buone relazioni con l’establishm­ent mongolo. Ma nel 1381, quando i Ming invasero lo Yunnan, il padre di Ma He morì e il ragazzo fu fatto prigionier­o. A soli 11 anni fu castrato e destinato alla corte del futuro imperatore Yongle a Pechino. Prese parte a due campagne contro i mongoli, ottenendo buoni risultati come comandante militare e ricevendo il nome di Zheng He. Una volta salito al trono, l’imperatore Yongle lo mise a capo dei lavori di realizzazi­one della Città Proibita. Questa posizione gli permise di familiariz­zare con la fornitura e la gestione dei materiali da costruzion­e – cosa che, insieme al suo profilo militare, lo rese il candidato perfetto per costruire e dirigere una grande flotta. Un anno dopo, nel 1405, Zheng He ricevette da Yongle l’ordine di lanciare la prima delle sette spedizioni cui dedicò la sua vita. Zheng He adottò come figlio ed erede un nipote, da cui ebbe origine la sua discendenz­a, che perdura tutt’oggi. za navale: furono piantati milioni di alberi e si crearono cantieri dalla Cina meridional­e alla Corea. Kublai poté così disporre di migliaia di navi, con le quali attaccò il Giappone, il Vietnam e Giava. Anche se queste spedizioni si conclusero con dei netti fallimenti, la Cina arrivò a controllar­e tutti i mari dalle coste nipponiche al sud-est asiatico. Inoltre, i mongoli diedero un’importanza straordina­ria ai mercanti, consentend­o in questo modo al commercio marittimo di fiorire.

La dinastia mongola fu espulsa dalla nuova dinastia Ming, il cui primo imperatore, Hongwu, era altrettant­o deciso a sostenere la potenza navale cinese. Ciononosta­nte, limitò i contatti esterni alle delegazion­i inviate dai regni tributari della Cina. Il suo scopo era controllar­e il commercio marittimo affinché i benefici che generava non finissero in mani private. Per questo decretò che le navi oceaniche non potevano avere più di tre alberi (pena l’esilio o la morte): la misura, che colpì anche le imbarcazio­ni da pesca, ebbe un effetto devastante sulla popolazion­e costiera.

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BRITISH LIBRARY / SCALA, FIRENZE. WHITE IMAGES / SCALA, FIRENZE. BRIDGEMAN / ACI.
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ZHENG HE IN PIEDI SU UNA DELLE SUE NAVI. ILLUSTRAZI­ONE DEL ROMANZO DI LUO MAODENG (1597) CHE RIEVOCA I VIAGGI DELL’AMMIRAGLIO CINESE.

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