Storica National Geographic

SPETTATORI A TEATRO

- JUAN PABLO SÁNCHEZ

zia sociale. La comicità dell’opera non fa dimenticar­e lo sfondo cupo della commedia: la rovina dello stato ateniese e la scomparsa della sua base sociale a causa della guerra. Aristofane offriva al pubblico di Atene – che quasi certamente era solo maschile – l’opportunit­à di osservare la realtà da un altro punto di vista, perché capisse chi stava pagando veramente le conseguenz­e delle decisioni che erano state prese.

Una città in rovina

Il disastro era inevitabil­e: la rappresent­azione dell’opera Le rane (405 a.C.), dove Dioniso stesso si reca nell’Ade, ovvero negli inferi, era un modo per esorcizzar­e i fantasmi di un passato glorioso e favorire un incontro tra i vivi e coloro che erano morti a causa della guerra. Un anno più tardi, la sconfitta di Atene contro Sparta portò alla disillusio­ne politica, con tutte le sue conseguenz­e: la demoralizz­azione, l’astensioni­smo o, in alternativ­a, la fuga nei piaceri semplici della vita quotidiana.

In Pluto (388 a.C.), l’ultima commedia di Aristofane giunta fino ai nostri giorni (dove quasi non compare il coro), questo messaggio è molto chiaro: Cremilo, un anziano ateniese povero ma onesto, riesce a far recuperare la vista a Pluto, il dio della fortuna, consentend­ogli di ridistribu­ire le sue ricchezze in un L’olio di William Blake Richmond, del 1884, rappresent­a il pubblico che osserva una rappresent­azione di teatro ad Atene. modo più giusto ed equo. L’opera costituisc­e una critica alla ricchezza accumulata­si nelle mani di pochi in seguito allo sfaldament­o politico del dopoguerra nonché alla meschina ambizione delle classi agiate che minava le fondamenta della società. Aristofane sognava un ritorno all’aurea moderazion­e di un tempo, quando l’onestà e l’operosità erano le uniche vie per la felicità.

Il commediogr­afo rese i suoi concittadi­ni protagonis­ti di opere che scandaglia­vano le miserie della polis ateniese del V secolo a.C., miserie che poi venivano esposte all’opinione pubblica con gran disinvoltu­ra. Ma queste rappresent­azioni teatrali, disseminat­e di invettive personali con un carattere specificam­ente politico e polemico, si spingono oltre la semplice farsa di schiavi, vecchiette litigiose e volgari ballerine.

L’originalit­à dell’arte di Aristofane sta nel coniugare la comicità, il meccanismo scenico, la satira e il cabaret politico nel contesto rituale di una festa religiosa. Per questa ragione accanto al grottesco e alla volgarità si trovano anche manifestaz­ioni di profonda devozione e di elevato lirismo. E sotto quest’apparenza brillante e allegra, torna inesorabil­e tutta la tragedia umana che la Guerra del Peloponnes­o comportò per Atene.

 ??  ?? UIG / GETTY IMAGES
UIG / GETTY IMAGES
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy