L’IMPERATORE E GLI EBREI
COME GIULIO CESARE E AUGUSTO prima di lui, Tiberio comprese e temette le peculiarità religiose e sociali degli ebrei. Li esentò dal servizio militare obbligatorio; ne rispettò le festività e le usanze; gli restituì il controllo sui paramenti sacri del sommo sacerdote, che fino all’anno 36 erano stati custoditi nella torre Antonia (la grande fortezza romana di Gerusalemme) invece che nel tempio. Inoltre, accolse le lamentele di samaritani e giudei contro i governatori romani – per esempio rimproverò a Pilato la sua politica repressiva e finì per destituirlo. Tiberio concesse ai sommi sacerdoti – e al loro consiglio di governo, il Gran Sinedrio di Gerusalemme – sufficiente libertà di gestione degli affari interni della comunità ebraica. Tuttavia, i governatori ne controllavano le nomine e potevano, in alcuni casi, deporli.