Monumento all’Ercole caduto
I ROMANI ritenevano la caduta di un fulmine a terra un segno degli dèi, un modo di stabilire un contatto tra il mondo divino e quello terreno. Per questo, lo spazio dove cadeva il fulmine era considerato sacro e qualsiasi oggetto (come nel caso dell’Ercole Mastai), persona o animale che fosse stato colpito doveva essere sepolto nel luogo stesso tramite un rituale apposito.