Il suono della scrittura
Da 75 anni «Il Piccolo Principe» ci insegna la poesia dei sogni e dell’amicizia. Da tramandare agli altri attraverso una penna preziosa.
DISEGNAMI una pecora». « Comincia così l’incontro tra il Piccolo Principe e Antoine de Saintexupéry: con una linea d’inchiostro che uscita dalla penna diventa soffio vitale, trasformando un semplice schizzo sulla carta in un vero animale da compagnia. Dopotutto Dio non ha iniziato a creare l’universo proprio con la parola? «Scrivere è una forma di azione» concorda Lynn Serfaty, direttore Writing Culture di Montblanc. Per questo la maison della stella ha voluto dedicare la sua ultima collezione di strumenti da scrittura proprio al capolavoro dell’autoreaviatore francese, a 75 anni esatti dalla sua prima pubblicazione a New York in doppia edizione inglese e francese.
Fiore all’occhiello è la Meisterstück Le Petit Prince special edition, che reca inciso sul cappuccio la citazione delle parole che la volpe rivolge al ragazzino con i capelli color del grano: «Crèer des liens? ... Tu seras pour moi unique au monde» («Creare dei legami? ... Tu sarai per me unico al mondo). Come uniche sono le penne Montblanc, che sempre più spesso «assumono per chi le acquista e soprattutto per chi le riceve in regalo una valenza simbolica» spiega Serfaty, «tanto che addirittura conosco persone che le tengono in una teca come gioielli».
Preziosa questa edizione limitata lo è di sicuro, basti guardare le finiture in platino, il serbatoio decorato con il pattern del volto della volpe in resina blu notte come il cielo che circonda l’asteroide B-612, la piccola stella gialla applicata sulla clip a ricordare verso dove rivolgere lo sguardo per sentire la risata del Piccolo Principe, ma soprattutto la bella incisione sul pennino in oro 14 carati rodiato.
MA LA PENNA nasce essenzialmente come strumento da scrittura. «L’incontro tra la persona e l’oggetto è un momento fondamentale» afferma Serfaty «perché ognuno di noi ha un modo diverso di tenerlo in mano, di inclinare e premerne la punta sulla carta». Provare per credere ad ascoltare il suono del pennino che scorre sul foglio, diverso per ciascuno di noi.
«Oggi che usiamo comunemente una tastiera, spesso addirittura virtuale, l’uso degli strumenti da scrittura è diventato più giocoso, un momento creativo piuttosto che di pura comunicazione. Le parole diventano disegni, l’inchiostro nero viene di frequente sostituito da altri colorati», come quello arancione scuro che riproduce la brillante pelliccia della volpe addomesticata dal Piccolo Principe.
Così insieme all’oggetto vengono lasciate in eredità anche storie, idee e ricordi, rendendo la penna un simbolo di amore e insegnamento, un legame tangibile che unisce le generazioni. Dopotutto, come insegna Saint-exupéry, tramandare i propri sogni e valori agli altri è ciò che da più senso alla vita.