Norvegia. Sul fiume scorre il Twist
QUI MONDO
TORRENTI, COLLINE, campi di grano, alberi a perdita d’occhio. E un edificio appena inaugurato, come un tubo attorcigliato che si allunga per 60 metri sul fiume Randselva: un ponte di vetro e acciaio caduto dallo spazio. A Jevnaker, piccola località country a un’ora da Oslo, il tycoon e collezionista norvegese Christen Sveaas alla fine degli anni Novanta ha convertito la cartiera di famiglia in un museo industriale, e il bosco circostante nel parco-sculture di Kistefos, con opere site specific di Anish Kapoor, Marc Quinn, Tony Cragg, Jeppe Hein. Il nuovo edificio ospita mostre temporanee e parte della sua collezione privata e si chiama The Twist, come la canzone di Hank Ballard.
È costato poco più di 20 milioni di euro, e porta la firma dell’architetto danese Bjarke
Ingels: fondatore dello Studio BIG, già autore di opere sorprendenti, tra cui il termovalorizzatore di Copenhagen con la pista da sci che parte dal tetto. Spiega Ingels: «Ho capito che il punto giusto non era in qualche angolo del bosco, o lungo le sponde, ma dentro il fiume. Quindi, perché non disegnare un’architettura dalla doppia valenza, che fosse al tempo stesso una passerella di collegamento e un contenitore di opere d’arte?».
UNO SCRIGNO PER L’ARTE CHE SI AVVITA E SFIDA LA GRAVITÀ
Risultato: il museo di 1.000 metri quadrati, dalla silhouette snella e sinuosa, che oltre a mettere in comunicazione le due sponde del fiume al centro compie una torsione che sfida le leggi della gravità. Dal lato Sud si entra attraverso uno spazio a doppia altezza, privo di finestre, che converge in prospettiva verso il punto centrale; dall’ingresso Nord, più basso e geometrico, si notano invece le grandi vetrate affacciate sul fiume, mentre il fulcro attorcigliato rimane in una zona più buia che quasi scompare alla vista: «Una mossa voluta, per evidenziare la diversa funzione dei due spazi espositivi». C’è anche quella che Ingels chiama la pancia dell’edificio: è al primo piano sotterraneo, vi si accede da una scala quasi nascosta. E ospita i servizi. Corredati di una lounge a gradinate che invita a contemplare il fiume. Come dal ventre di una scultura vivente.