Australia. Here comes the sun
La rivoluzione del fotovoltaico è solo agli inizi. Ma ancora per poco.
CHISSÀ CHE COSA AVRANNO pensato gli abitanti più anziani della pigra cittadina di Byron Bay sulla costa orientale dell’Australia vedendosi ripassare davanti agli occhi il vecchio treno del
1949 a due carrozze che era stato rottamato ormai da molti decenni. Eppure dal 2017 proprio lo stesso treno ha ripreso il suo percorso di tre chilometri tra il centro cittadino e la zona turistica. Ma anche se il mezzo è lo stesso, ora c’è una differenza sostanziale: invece che alimentarsi a gasolio il convoglio è stato fornito di pannelli solari da 30 chilowatt posizionati sul tetto che forniscono energia a una batteria da 77kWh utile per un intero giorno di viaggi andata e ritorno. Fin qui quasi un progetto da parco dei divertimenti se non fosse che il piccolo convoglio è il primo treno ecosostenibile e autosufficiente al mondo.
Un primo tentativo era stato fatto in India qualche anno fa: un treno solare equipaggiato con 16 pannelli fotovoltaici che però permetteva di supplire solo alla domanda energetica per illuminazione, ventilatori e tutti gli altri componenti elettronici di bordo, ma non di fornire energia meccanica per lo spostamento.
Pur essendo ancora nel medioevo delle
A BYRON BAY PARTE IL PRIMO TRENO A ENERGIA SOLARE
energie rinnovabili, anche se a rilento, il fotovoltaico sembra interessare sempre più le aziende di trasporto mondiali: lo scorso agosto nel Regno Unito l’operatore South Western
Railway ha installato intorno alla stazione di Aldershot 135 pannelli solari destinati a fornire energia per alimentare luci e apparecchiature di segnalazione della linea ferroviaria.
All’inizio dell’anno, invece, a Novara i cittadini hanno potuto beneficiare di un rivoluzionario accessorio urbano: la smart bench, panchina da 160 watt prodotta dall’azienda italiana Etneo. Con porte Usb e hotspot wi-fi, la seduta, resistente ai cambiamenti atmosferici e agli atti vandalici, ha dei pannelli che raccolgono energia durante le giornate soleggiate.
La mobilità ecosostenibile ha anche bisogno di riposo, meglio se al sole.