Style

Mostra. Macchine di sogni

LE AUTOMOBILI HANNO CAMBIATO IL MODO DI VIAGGIARE (NON SENZA EFFETTI INDESIDERA­TI) DIVENTANDO ANCHE ICONE DEL DESIGN.

- Di Valentina Ravizza

DALLA PRIMA VETTURA IN SERIE AL PROTOTIPO A ENERGIA NUCLEARE

IN PRINCIPIO fu la Benz Patent

Motorwagen 3. La prima automobile prodotta in serie venne brevettata nel 1886 ma fu solo quando, due anni dopo, Bertha Benz, la moglie del suo inventore, la guidò in uno storico viaggio di quasi 200 chilometri da Mannheim a Pforzheim, in Germania, che si capì che non era soltanto un bizzarro prototipo, ma il mezzo a quattroruo­te che avrebbe rivoluzion­ato l’intera industria dei trasporti e il paesaggio stesso. Ora a celebrare il potere del design di cambiare il mondo attraverso l’oggetto che più di tutti ha avuto un impatto globale è una mostra al Victoria and Albert Museum di Londra (dal 23 novembre) che, a partire dal titolo, Cars: Accelerati­ng the Modern World, sottolinea come le auto

(ne sono esposte 15) hanno mutato per sempre la nostra relazione con la velocità.

SE QUELLO IMMAGINATO dai creatori dei primi veicoli a motore era un futuro ipertecnol­ogico in cui chiunque sarebbe stato libero di viaggiare per il mondo, la realtà ci costringe invece ad affrontare i tanti problemi legati all’inquinamen­to causato dal fatto che il motore a benzina si sia imposto sin quasi dall’inizio su quelli elettrico e a vapore. La mostra racconta quindi anche il tentativo di trovare alternativ­e green come la Ford Nucleon, alimentata da un piccolo reattore nucleare, del 1957 (rimasta solo una maquette in scala 1:33) o l’elettrica Pop.Up, veicolo volante modulare presentato al Motor Show di Ginevra nel 2017 che promette di risolvere i problemi di traffico delle megalopoli.

MA LE AUTO non sono soltanto prodotti d’ingegneria, come dimostrano le tante sottocultu­re legate al mondo dei motori: dagli «spinners» del Sudafrica ai «lowraiders» california­ni o ai corridori del deserto degli Emirati Arabi, per molti le quattroruo­te sono ancora quegli oggetti del desiderio che trasformar­ono i guidatori in esplorator­i.

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Un manifesto contro le conseguenz­e negative dell’automazion­e inventata nelle fabbriche Ford. In alto, la minicar Masserschm­itt KR200 del 1959.

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