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Musica. Il lato oscuro dei Rolling Stones

SESSO, DROGA, ROCK’N’ROLL. MA ANCHE TANTA AMAREZZA E TANTI SCHERZI. DOPO 50 ANNI DI NUOVO «LET IT BLEED».

- Di Pier Andrea Canei

ALDILÀ DELLA MITOLOGIA, del folklore, delle fanfaronat­e, mezzo secolo fa i Rolling Stones, a cinque anni dal primo album, erano entrati in un loro periodo magico. Se all’inizio erano vivaci scolaretti british pronti a ricicciare in chiave beat le lezioni americane di Chuck Berry e altri venerati maestri, adesso dall’asse Mick Jagger - Keith Richards sgorgavano caos ed energia, sesso droga e quell’eterna distanza dalla «satisfacti­on» che li portava ad allargare i confini del loro rock. Verso un poker di album-capolavoro tutti prodotti da Jimmy Miller: Beggars banquet (1968), Let it bleed (1969), Sticky fingers (1971) ed Exile on main st. (1972).

TRA QUESTI, FORSE Let it bleed, di cui cade il 50esimo compleanno (con l’inevitabil­e riedizione di lusso con l’album in stereo e in mono, libretti, poster, vinile e altro), è il più sofferto, segnato com’è da una transizion­e luttuosa. A giugno del 1969 gli Stones avevano cacciato dal gruppo il membro fondatore Brian Jones, caschetto biondo e irrequieto multistrum­entista ormai tossico fino all’ingestibil­ità, il quale il 2 luglio successivo era annegato nella sua piscina, prima grande vittima 27enne del rock. Tre giorni dopo, in un concerto a Hyde Park già programmat­o da tempo, era arrivato a rimpiazzar­lo un introverso, eccellente chitarrist­a 20enne: Mick Taylor.

I CHITARRIST­I INCROCIATI sono però solo comparse tra le pieghe di Let it bleed :su You got the Silver, prima prova di Keith Richards da voce solista, c’è ancora Jones, su Live with me c’è già Taylor. Love in vain, canzone di treni presi e occasioni perdute del mitico bluesman Robert Johnson, è l’unico pezzo non firmato Jagger e Richards. I due in realtà quasi mai scrivono insieme; fa eccezione Midnight rambler, cupo blues composto in relax a Positano. Indimentic­abili Gimme shelter e You can’t always get what you want: apertura e chiusura da tempi di guerra.

IL RITORNO DI UN CAPOLAVORO DEL ROCK

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 ??  ?? L’album Let it bleed e, in alto, le bozze di copertina esaminate nel 1969 da Keith Richards e Mick Jagger (con chitarra), entrambi ai tempi 26enni.
L’album Let it bleed e, in alto, le bozze di copertina esaminate nel 1969 da Keith Richards e Mick Jagger (con chitarra), entrambi ai tempi 26enni.

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