Style

Anniversar­i. Le bottiglie di Napoleone

Visitando un castello, per i 150 anni dello champagne più famoso al mondo.

- Di Giacomo Fasola

C’È UN NUMERO che spiega tutto ed è il 1801. In quell’anno JeanRemy Moët, il nipote del fondatore di Moët & Chandon, fece due cose che si rivelerann­o decisive: conobbe Napoleone Bonaparte e acquisì il terreno su cui sorge lo Château de Saran. L’imperatore sarebbe diventato un estimatore della Maison, mentre il castello, in cima a una collina circondata dai vigneti, è il luogo dove si è deciso di festeggiar­e il 150esimo compleanno dello champagne-icona di Moët & Chandon. Che si chiama Imperial proprio in onore di Napoleone: tutto torna!

Lo Château de Saran, nella regione francese della Champagne, è stato inaugurato dopo una ristruttur­azione durata cinque anni. Un giro fra le sue stanze è il modo migliore per rivivere la storia del marchio e del suo prodotto più famoso. Ognuna delle 11 camere, infatti, celebra un momento importante per Moët & Chandon: dalla Imperial suite dedicata a Napoleone alla Hollywood suite che omaggia Marilyn Monroe, immortalat­a con un calice in mano. E poi la camera in stile russo per Caterina la Grande e quella in stile Versailles per Luigi XIV (pure loro erano clienti). Chi non avesse occasione di fare la visita del castello, solo su invito, può consolarsi con un giro a Epernay, dove una mostra ripercorre la storia della Maison dalle origini a oggi. Oppure con una delle bottiglie in edizione limitata create per il 150esimo compleanno di Imperial.

 ??  ?? Le cantine di Moët & Chandon a Epernay, nel cuore della Champagne. Al piano superiore, una mostra aperta fino a fine anno ripercorre la storia della Maison. Sotto, un interno dello Château de Saran: la ristruttur­azione è stata seguita dall’interior designer Yves de Marseille.
Le cantine di Moët & Chandon a Epernay, nel cuore della Champagne. Al piano superiore, una mostra aperta fino a fine anno ripercorre la storia della Maison. Sotto, un interno dello Château de Saran: la ristruttur­azione è stata seguita dall’interior designer Yves de Marseille.
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