Style

Lo sbaglio. White off

Ufficialme­nte stigmatizz­ati a vita dai codici del ben vestire, in verità i calzini bianchi hanno sempre goduto di ottima salute e alto gradimento.

- Di Giorgio Re

MAI TROVEREMO clemenza per i calzini bianchi in cotone sostenuto e robusto, con l’unica, ovvia eccezione delle discipline sportive. Usando però una buona capacità di osservazio­ne, non è difficile accorgersi che questa damnatio non ha ragion d’essere. Semmai è l’esatto opposto. Le calze bianche hanno avuto, quantomeno dai primi decenni del secolo scorso, una versatile e giustifica­ta presenza nel guardaroba. Perché sono solide e soprattutt­o disinvolte. Sono una scelta di praticità, ma anche di libertà, immediatez­za e scioltezza.

SI PUÒ SPIEGARE il «padre di tutti gli errori», ossia l’insensato eterno embargo a danno dei calzini bianchi, tenendo presente che il loro primo ambito di impiego è stato certamente quello dello sport. Ma non ci hanno messo troppo a valicare il confine. I successivi territori conquistat­i sono stati, nell’ordine, le ore del tempo libero, la moda casual e, in ultimo, l’abbigliame­nto formale, determinan­do, tra l’altro, un loro utilizzo trasversal­e e multidirez­ionale, che coinvolge senza alcun stridore tutti questi momenti del nostro vivere con le conseguent­i scelte riguardant­i ciò che di volta in volta è più opportuno, o più corretto, indossare.

Pur godendo di uno stato di grazia pressoché costante, i calzini bianchi hanno avuto e hanno momenti e situazioni in cui il loro appeal tocca l’apice: gli Stati Uniti prosperi e felici del secondo dopoguerra, del rock and roll, dei campus universita­ri, ma anche dei primi fermenti di ribellione, poi il Sessantott­o, poi ancora l’edonismo anni Ottanta, che include i nostrani «paninari». Per arrivare al formale: non sono poche le icone maschili del nostro tempo a risultare eleganti e sexy indossando completi impeccabil­i e «white socks». A proposito: negli anni Novanta alla Casa Bianca c’era un testimonia­l d’eccezione: lo splendido e privilegia­to gatto dei Clinton, tutto nero ma con le zampe candide. Il suo nome? White Socks. Quale altrimenti?

 ??  ?? New York, 1955, Paul Newman (T-shirt e calze bianche) all’Actors Studio. Quasi 40 anni dopo l’attore partecipa alla realizzazi­one di Inside the Actors Studio, show nato come seminario in collaboraz­ione tra la scuola e l’università.
New York, 1955, Paul Newman (T-shirt e calze bianche) all’Actors Studio. Quasi 40 anni dopo l’attore partecipa alla realizzazi­one di Inside the Actors Studio, show nato come seminario in collaboraz­ione tra la scuola e l’università.

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