Style

Style glam. Grand Tour

GUCCI TENNIS 1977, OSSIA NEOCLASSIC­ISMO CON SPIRITO CONTEMPORA­NEO.

- Di Fiorenza Bariatti - illustrazi­one di Tommaso Trojani

JOHANN WINCKELMAN­N era convinto che «l’unica via per diventare grandi e, se possibile, insuperabi­li» fosse «l’imitazione degli antichi». Tedesco di Stendal, in Sassonia, archeologo, storico appassiona­to dell’arte classica, in Italia soprintend­ente alle antichità: si dice che lui sia il massimo teorico del gusto neoclassic­o. Alessandro Michele, romano, direttore creativo di Gucci (dal 2015, anno in cui è stato nominato Internatio­nal fashion designer of the year), pragmatica­mente visionario, più di 250 anni dopo con Winckelman­n condivide la passione per la cultura classica e il desiderio di ricrearla con spirito contempora­neo. «L’antichità entra in contatto con me in modo naturale. Quando ero bambino venivo qui ai musei Capitolini perché ero ossessiona­to dal mondo antico e dall’archeologi­a» spiega il designer alla fine della sfilata Gucci Cruise 2020, circondato da statue romane e busti senatorial­i.

PROPRIO DAL PENSIERO NEOCLASSIC­O viene l’ispirazion­e che ha dato vita alla linea di sneakers denominata Gucci Tennis 1977: «L’imitazione consapevol­e di un esempio antico». Nei fatti queste calzature uniscono innovazion­e, dettagli originali e influenze provenient­i dall’archivio. Dagli elementi caratteris­tici della Maison, Michele ha riportato le etichette applicate su suole e linguette, il nastro Web su un lato e il motivo «GG» che compare sulle parti anteriori delle suole. Sono realizzate in piquet di cotone stampato, oppure in tessuto tweed invecchiat­o tinta unita (nero, turchese o «color burro») con dettagli a contrasto. E siamo pronti per il Grand Tour.

Mondo antico a passo di sneakers

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