Style glam. Grand Tour
GUCCI TENNIS 1977, OSSIA NEOCLASSICISMO CON SPIRITO CONTEMPORANEO.
JOHANN WINCKELMANN era convinto che «l’unica via per diventare grandi e, se possibile, insuperabili» fosse «l’imitazione degli antichi». Tedesco di Stendal, in Sassonia, archeologo, storico appassionato dell’arte classica, in Italia soprintendente alle antichità: si dice che lui sia il massimo teorico del gusto neoclassico. Alessandro Michele, romano, direttore creativo di Gucci (dal 2015, anno in cui è stato nominato International fashion designer of the year), pragmaticamente visionario, più di 250 anni dopo con Winckelmann condivide la passione per la cultura classica e il desiderio di ricrearla con spirito contemporaneo. «L’antichità entra in contatto con me in modo naturale. Quando ero bambino venivo qui ai musei Capitolini perché ero ossessionato dal mondo antico e dall’archeologia» spiega il designer alla fine della sfilata Gucci Cruise 2020, circondato da statue romane e busti senatoriali.
PROPRIO DAL PENSIERO NEOCLASSICO viene l’ispirazione che ha dato vita alla linea di sneakers denominata Gucci Tennis 1977: «L’imitazione consapevole di un esempio antico». Nei fatti queste calzature uniscono innovazione, dettagli originali e influenze provenienti dall’archivio. Dagli elementi caratteristici della Maison, Michele ha riportato le etichette applicate su suole e linguette, il nastro Web su un lato e il motivo «GG» che compare sulle parti anteriori delle suole. Sono realizzate in piquet di cotone stampato, oppure in tessuto tweed invecchiato tinta unita (nero, turchese o «color burro») con dettagli a contrasto. E siamo pronti per il Grand Tour.
Mondo antico a passo di sneakers