Pokémon d’alta quota
HIROSHI FUJIWARA, CREATIVO ORIENTALE TRA MUSICA E MODA, INTERPRETA L’ESTETICA DI MONTAGNA RIFLETTENDO SU GIAPPONE E USA.
ALL’INIZIO L’IDEA DEL PROGETTO (e anche il suo logo) suggeriva un palazzo dove tanti condomini iper creativi dicevano la propria sul punto all’ordine del giorno: il brand Moncler. A un anno di distanza dal suo esordio Moncler Genius, progetto che propone collezioni create da designer eterogenei a cui viene affidato il compito di interpretare il marchio, «libera» gli inquilini del Moncler Genius Building per mandarli in giro per il mondo. Come per ogni band ecco il Genius World Tour: la collezione di ogni creativo è supportata da un lancio dedicato, come una tappa, appunto, di un tour mondiale.
A OTTOBRE IL CONCERTO si chiama Fragments e il frontman è Hiroshi Fujiwara, talento giapponese pieno di doti: negli anni Ottanta diventa con successo uno dei primi dj hip-hop nel suo Paese e nello stesso periodo lancia il suo primo brand di moda, Good Enough. Ora invece si cimenta nella parafrasi stilistica dell’estetica Moncler elaborando alcuni dei suoi riferimenti culturali: la moda vintage e quella militare si uniscono alla tendenza urbana e tech mentre scritte sfacciate a mo’ di slogan conquistano capi funzionali come parka e bomber. Ma è con la sua collaborazione con Pokémon che ci strappa un sorriso divertito: stampe all-over delle creature immaginarie del videogioco su duvet e felpe. Dal Giappone poi si arriva anche agli Stati Uniti: la camicia a quadri della provincia americana e le felpe con cappuccio da skater californiani raccontano un teenager in giro per il mondo, influenzato dalla strada per un mood che è una crasi tra lo spirito metropolitano e quello d’alta quota. In una continua tournée.
Il progetto Moncler Genius parte in tournée