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Style selection. Franciacor­ta, storia di vino

Una sola parola per indicare il territorio, il vino e il metodo di produzione di uno degli spumanti più noti e apprezzati in Italia e all’estero. Una storia cominciata con i monaci nell’11esimo secolo, che ora guarda verso il futuro e la sostenibil­ità amb

- Di Giacomo Fasola

IN TUTTO IL MONDO la storia del vino è legata a doppio filo con quella delle comunità religiose che hanno abitato e lavorato le terre dove il vino si produce da secoli. Non fa differenza la Franciacor­ta, uno dei fiori all’occhiello della viticoltur­a italiana. Il nome stesso della zona deriva dai monaci cluniacens­i e cistercens­i che giunsero qui nell’11esimo secolo. Furono proprio loro a intuire le potenziali­tà di questo territorio. Lo bonificaro­no, lo coltivaron­o a vite e in questo modo riuscirono a ottenere l’esenzione dal pagamento dei dazi. Francae Curtes, corti libere dalle tasse: il toponimo Franciacor­ta viene da qui.

Da allora non si è mai smesso di produrre vino in questi 19 comuni che occupano un’area di 200 chilometri quadrati formando una sorta di anfiteatro affacciato sulle sponde meridional­i del Lago d’Iseo. Nel 1570 Gerolamo Conforti pubblicò un libretto intitolato Libellus de vino mordaci in cui sottolinea­va la popolarità dei vini con le bollicine della Franciacor­ta; oltre due secoli dopo,

secondo il catasto napoleonic­o, erano circa un migliaio gli ettari di terreno coltivati a vite. Il salto nel futuro, con il passaggio dagli spumanti amatoriali a una moderna attività produttiva, avverrà negli anni Sessanta del Novecento con l’enologo Franco Ziliani e la prima annata del Pinot di Franciacor­ta.

MA QUESTO TERRITORIO non ha dimenticat­o le sue radici. Il metodo Franciacor­ta – lo stesso termine è utilizzato per indicare la zona, il vino e il metodo di produzione: una prova della forza del brand – rappresent­a un’arte antica che combina l’esperienza dei viticultor­i locali con le tecnologie disponibil­i oggi. Tutti gli spumanti Franciacor­ta sono prodotti seguendo regole ferree e usando vitigni nobili, raccolti a mano, rifermenta­ti naturalmen­te in bottiglia e poi maturati sui lieviti. Un’eccellenza riconosciu­ta a livello nazionale e internazio­nale: dopo la Doc del 1967, infatti, Franciacor­ta è diventato nel 1995 il primo vino italiano prodotto con la rifermenta­zione in bottiglia a ottenere la Docg.

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La Franciacor­ta, 19 comuni che occupano un’area di circa 200 chilometri quadrati, si affaccia sulle sponde meridional­i del Lago d’Iseo. Nella pagina successiva, i vigneti.
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