Style selection. Franciacorta, storia di vino
Una sola parola per indicare il territorio, il vino e il metodo di produzione di uno degli spumanti più noti e apprezzati in Italia e all’estero. Una storia cominciata con i monaci nell’11esimo secolo, che ora guarda verso il futuro e la sostenibilità amb
IN TUTTO IL MONDO la storia del vino è legata a doppio filo con quella delle comunità religiose che hanno abitato e lavorato le terre dove il vino si produce da secoli. Non fa differenza la Franciacorta, uno dei fiori all’occhiello della viticoltura italiana. Il nome stesso della zona deriva dai monaci cluniacensi e cistercensi che giunsero qui nell’11esimo secolo. Furono proprio loro a intuire le potenzialità di questo territorio. Lo bonificarono, lo coltivarono a vite e in questo modo riuscirono a ottenere l’esenzione dal pagamento dei dazi. Francae Curtes, corti libere dalle tasse: il toponimo Franciacorta viene da qui.
Da allora non si è mai smesso di produrre vino in questi 19 comuni che occupano un’area di 200 chilometri quadrati formando una sorta di anfiteatro affacciato sulle sponde meridionali del Lago d’Iseo. Nel 1570 Gerolamo Conforti pubblicò un libretto intitolato Libellus de vino mordaci in cui sottolineava la popolarità dei vini con le bollicine della Franciacorta; oltre due secoli dopo,
secondo il catasto napoleonico, erano circa un migliaio gli ettari di terreno coltivati a vite. Il salto nel futuro, con il passaggio dagli spumanti amatoriali a una moderna attività produttiva, avverrà negli anni Sessanta del Novecento con l’enologo Franco Ziliani e la prima annata del Pinot di Franciacorta.
MA QUESTO TERRITORIO non ha dimenticato le sue radici. Il metodo Franciacorta – lo stesso termine è utilizzato per indicare la zona, il vino e il metodo di produzione: una prova della forza del brand – rappresenta un’arte antica che combina l’esperienza dei viticultori locali con le tecnologie disponibili oggi. Tutti gli spumanti Franciacorta sono prodotti seguendo regole ferree e usando vitigni nobili, raccolti a mano, rifermentati naturalmente in bottiglia e poi maturati sui lieviti. Un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale e internazionale: dopo la Doc del 1967, infatti, Franciacorta è diventato nel 1995 il primo vino italiano prodotto con la rifermentazione in bottiglia a ottenere la Docg.