Weekend in Valsugana. Arte Sella, arbusti e borghi slow
Boschi d’artista, sfizi sostenibili, gite in bici, mini musei. E il mercatino più bello.
Valsugana, Trentino
ACQUE ANTISTRESS, mestieri di una volta e opere d’arte biodegradabili, fatte di terra, sassi, arbusti, rami, tronchi d’albero. Benvenuti nella più eco friendly delle vallate trentine, la Valsugana, prima destinazione al mondo con certificazione Gstg (organismo delle Nazioni Unite per il turismo sostenibile). Una meta che vale il viaggio anche solo per Arte Sella, nell’area di Malga Costa, fuori Borgo Valsugana: rassegna d’arte contemporanea a cielo aperto, che a un anno dalla tempesta Vaia, la più disastrosa mai registrata in Italia, torna a vivere con installazioni organiche accanto al corpus di lavori storici firmati da artisti come Kengo Kuma, Eduardo Souto de Moura, Ettore Sottsass. Una quarantina di opere effimere, progettate per essere riassorbite dalla natura. Non un museo ma un tempio al ciclo della vita, in una suggestione amplificata dalla veste invernale.
UN LUOGO ANOMALO e affascinante in questa valle fuori rotta, perfetta per un inverno contemplativo e, insieme, attivo. Da spendere, tra scenari di grandi orizzonti, sulle piste del Lagorai (mercoledì e venerdì aperte anche in notturna), perfette per famiglie con bambini, e, per gli amanti delle due ruote, su una delle ciclabili più belle d’Europa, sempre percorribile anche in pieno inverno. Quella che, tra frutteti e castelli, corre lungo le rive del Brenta. Un’ottantina di chilometri filanti, senza asperità, da Pergine Valsugana, contrada rinascimentale dal profilo turrito, a Bassano del Grappa
attraverso il lago di Caldonazzo (dove il Brenta nasce) e Levico Terme. Centro, quest’ultimo, frequentato per le sue salutari acque fin dai tempi degli Asburgo; e alla famiglia imperiale d’Austria è dedicato lo storico parco nel cuore della città, che nelle feste prende un sapore da favola antica in virtù del mercatino natalizio più romantico della regione, con le tradizionali casette di legno allineate sui viali all’ombra di alberi secolari.
PROPRIO QUI, insieme ad addobbi, dolciumi e vin brulé, sarebbe bello trovare quelle incisioni dai soggetti popolareschi, legate fin dal XVII secolo al nome di Pieve Tesino. Borgo minuscolo (appena 651 abitanti), da dove sono sciamati nel mondo quei venditori ambulanti di stampe – i Tesini, divenuti poi anche editori – di cui racconta storia e curiosità il singolare Museo Per Via, scrigno di memoria collettiva a una manciata di passi dal Museo Casa De Gasperi. Omaggio del villaggio natale alla vita, all’opera e al pensiero dell’eminente statista Alcide (nato qui nel 1881, scomparso a Borgo Valsugana nel 1954), uno dei padri fondatori d’Europa.
UN VIAGGIO FUORI ROTTA, ATTIVO E CONTEMPLATIVO