Corti (e cortissimi) a Cortina
CONDENSARE LE EMOZIONI IN SHORT MOVIES DI MENO DI 20 MINUTI (O ADDIRITTURA CINQUE) SI PUÒ. UN FESTIVAL LO DIMOSTRA DA 15 ANNI.
C’È MIRIAM LEONE che, anche senza la chioma rosso fuoco, conquista lo schermo con A cup of coffee with Marilyn nei panni di un’Oriana Fallaci agli inizi della sua carriera, quando (era il 1957) inseguì la divina Monroe fino a strapparle un’intervista. E c’è la bellezza naturale del golfo di Cagliari, all’indomani dell’armistizio del 1943, in Maria di Giovanni Battista Origo. Si può condensare in meno di 20 minuti un incontro storico, un thriller, un dramma? La giuria della 15esima edizione di Cortinametraggio (dal 23 al 29 marzo) ne è convinta e si prepara a premiare non solo il miglior short movie, ma anche i migliori attore e attrice, la miglior colonna sonora e i migliori dialoghi. Perché non è certo la durata a pregiudicare la qualità di un film.
NE È LA CONFERMA in particolare la sezione Corti in sala, che riunisce clip della durata inferiore ai cinque minuti (titoli di coda esclusi) che, grazie alla partnership con Vision Distribution, diventeranno video d’apertura di uno dei film prossimamente in listino della Casa di distribuzione. Per il terzo anno consecutivo il festival ampezzano premierà poi i migliori videoclip musicali trasmessi online negli ultimi 12 mesi, mentre tra le novità del 2020 sono le Cortiadi Winter
Sport Short, una gara fra tre registi che hanno già partecipato alle scorse edizioni di Cortinametraggio, più il duo comico-satirico Estremi Rimedi, che avranno solo sette giorni per realizzare il loro corto.
QUALCHE ALTRO TITOLO da non perdere? Lorenzo Tiberia esplora il delicato tema degli abusi subiti dagli anziani nelle case di riposo attraverso lo sguardo innocente di una bambina (La regina si addormenta dove vuole); Federico Marsicano concentra in appena cinque minuti la storia di un amore malato che sfocia nella violenza (Osuba); Valentina Bertuzzi racconta una piccola fiaba nera nell’horror psicologico Delitto naturale.