ANIMALI DI RAZZA O METICCI? PRIMA DI TUTTO È BENE CONOSCERE SE STESSI
La smania di sfoggiare cuccioli della razza del momento, o il beau geste dell’adozione d’un povero BASTARDINO al canile? Veterinari e allevatori sono concordi: primo, attenzione agli aspiranti padroni.
UUN ANNO FA, in California (Stati Uniti) è entrato in vigore il Pet Rescue and Adoption Act sulla base del quale «i negozi di animali non potranno più vendere cani, gatti o conigli a meno che non provengano da rifugi o organizzazioni e associazioni per la protezione degli animali». Una normativa che ora anche New York sta valutando di adottare, e che punta i riflettori sulle modalità del commercio degli animali domestici; in particolare, imponendo una riflessione sulla differenza fra adozione e acquisto. Con possibili ripercussioni a lungo termine in tutto il mondo, in particolare per quel che riguarda la diffusione di molte razze canine e feline, notoriamente soggette alle mode e quindi, spesso, a improvvise impennate di domanda sul mercato
(si pensi al boom della razza dalmata, dopo il successo de La carica dei 101) cui finiscono inevitabilmente per fare riscontro altri abusi.
Dal puppy laundering, riciclaggio di cuccioli d’allevamento spacciati per «salvati», alla «discriminazione razziale» di cui soffrono, per esempio, i pitbull. Ma i tempi stanno cambiando: dallo scorso novembre le crudeltà commesse sugli animali negli Usa sono state per la prima volta classificate come reato federale (pene fino a sette anni). Parola d’ordine: migliorare la vita da cani.
Le razze canine, e similmente quelle feline, esistono dalla notte dei tempi e sono tutt’altro che una novità; così come il rapporto privilegiato che unisce noi a loro. Basti pensare ai graffiti rupestri di otto mila anni fa, scoperti in Arabia Saudita, nei
in testa alla classifica; in netta ascesa le razze a faccia piatta, come i carlini e bulldog inglesi e francesi: tra i padroni ci sono trendsetter come David Beckham e Heidi Klum, Zlatan Ibrahimovic e Brad Pitt; il pilota Lewis Hamilton ai suoi due bulldog ha persino dedicato un profilo Instagram: Roscoe & Coco Hamilton, 179 mila follower.
Già, ma l’altra faccia della medaglia? Idealmente è rappresentata dall’amore scevro da qualunque interesse. Quello che spinge le persone ad adottare animali non solo di incerto pedigree, ma a volte anche anziani o in gravissime difficoltà, sia di salute che motorie. Fra gli addetti ai lavori le chiamano
«le adozioni del cuore», perché i sacrifici che fa chi decide di accoglierli in casa e dargli amore e affetto sono tantissimi, sia fisici sia economici.
I cani meticci, bastardini o «cani fantasia» (che dir si voglia) hanno dalla loro l’appeal dell’unicità: anche quando sono figli della stessa mamma ognuno è diverso dall’altro. Snocciolando luoghi comuni, in generale sono percepiti come meno afflitti da problemi di salute, più intuitivi e intelligenti dei cani di razza (magari ultra selezionati per concorsi di estetica ed eleganza, e forse proprio per questo più delicati e quindi con speranza di vita inferiore). Ma chi adotta al canile spesso lo fa senza badare troppo a ragioni pratiche. «Dietro l’adozione di un meticcio c’è una storia di salvataggio» spiega Manuela Michelozzi, direttore sanitario del Parco Rifugio Canile e Gattile di Milano, struttura modello e all’avanguardia in Italia e in Europa «perché molti di loro hanno alle spalle storie di abbandoni, separazioni traumatiche, maltrattamenti. Scegliere di adottarli significa fare del bene, all’animale ma soprattutto a se stessi. Certo poi il senso di gratitudine che l’animale sviluppa verso chi gli offre una nuova vita è unico. Senza contare tutto il lavoro che c’è dietro a ogni singola adozione».
Forse la scelta più lungimirante non è fra un cane di razza o un bastardino. Piuttosto, è fondamentale chiedersi quale sia il cane che meglio si adatta allo stile di vita dell’aspirante padrone. Fondamentale è disporre di tempo e risorse sufficienti. E il miglior test per sceglierli rimane uno: guardarsi onestamente allo specchio.
E SEMPRE DAGLI USA VIENE IL PUPPY LAUNDERING, RICICLAGGIO DI CUCCIOLI