Lancette rombanti
«Carrozzerie» in titanio, movimenti esasperati, collaborazioni con celebri marchi da corsa: quattro cronografi «fuori serie».
Per comprendere cosa si intenda per gentleman driver, in italiano «pilota dilettante», bisognerebbe studiare la biografia del conte Giannino Marzotto – sì, la famiglia è quella – che si faceva costruire da Enzo Ferrari automobili ad hoc con cui partecipare a gare di grande prestigio come la Mille Miglia. Permettendosi anche di vincerla (1950 e 1953) e di battere professionisti come Juan Manuel Fangio e Felice Bonetto. Sospesa nel 1957, la Mille Miglia rinasce nel 1977 e dal 1988 collabora con Chopard, cronometrista e main sponsor della gara. Una scelta sottolineata dalla regolare partecipazione di Karl-friedrich Scheufele, co-presidente di Chopard e pilota di auto da collezione. Scheufele, che in particolare gestisce la sezione di orologeria per uomo di Chopard, lancia subito la collezione Mille Miglia, ormai divenuta un must per i collezionisti. Quest’anno pare interessante, in particolare, il Mille Miglia 2017 Race Edition, un bel cronografo prodotto in soli mille esemplari e caratterizzato da un quadrante con una variante della classica finitura a rosette, tipica dei motori e dell’orologeria non per ragioni estetiche ma tecniche: serviva infatti a raccogliere tracce d’olio dalle quali era possibile, ricavare indicazioni sullo stato di salute del movimento o del motore.
Non si può parlare di corse senza citare Ferrari: Hublot ha collaborato con il reparto design di Maranello, capitanato da Flavio Manzoni, per realizzare questo incredibile orologio dotato di un movimento meccanico di manifattura
con tourbillon volante (disponibile da luglio). Si caratterizza esteticamente per una cassa-telaio in titanio difficilissima da realizzare e da rifinire. Un orologio per collezionisti, ricchissimo di dettagli qualificanti mutuati dagli sport automobilistici estremi. Molto costoso, è vero, ma ne verranno prodotti solo 70 esemplari che andranno a ruba fra i ferraristi duri e puri.
A proposito di titanio , è davvero impressionante la cassa del Parmigiani Fleurier Bugatti Aérolithe Performance. Impressionante perché il titanio, specialmente quando la lega è della massima purezza come in questo caso, è pericoloso sia da lavorare sia da rifinire. Le polveri di titanio si ossidano così rapidamente da prender fuoco e ciò costringe a lentissime lavorazioni in bagno d’olio a temperatura controllata. Stupisce quindi la finitura lucida sulle ampie anse, ma ancor di più la lavorazione della carrure (la parte intermedia della cassa) finemente decorata con incavi a forma di chiodo mai visti su una cassa di titanio. Per il gentleman driver più raffinato e moderno, infine, Cartier ha realizzato un nuovo classico, il Drive de Cartier. Elegante e sportivo al tempo stesso, è uno di quegli orologi che conquistano giorno dopo giorno per la qualità delle finiture, il movimento di manifattura e persino le sensazioni tattili derivanti dalla particolarissima volumetria. Con un prezzo che, per trattarsi di un orologio di manifattura, è più che convincente: gentleman driver si può, anche evitando di spendere cifre folli.