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ALLA FIERA DEL WEST

Non solo Dallas Art Fair: anche a Houston e Austin la scena creativa texana è in fermento.

- DI DAVID MAUPIN

MENTRE SEDEVO in attesa di far firmare a Juergen Teller la mia copia del suo libro Eating at Hotel Il Pellicano durante la Dallas Art Fair, stavo riflettend­o sull’eleganza degli ambienti del Forty Five Ten, il grande magazzino da poco rinnovato. Nato dal genio creativo di Brian Bolke e finanziato da Tim Headington, collezioni­sta e filantropo del luogo, la galleria ha messo in mostra una serie di opere di Teller, così come fotografie di Catherine Opie e una scultura al neon di Tracey Emin. Questa creatività è una pietra miliare della scena culturale e del promettent­e e dinamico panorama artistico texano.

A Dallas c’è una combinazio­ne unica di generosi mecenati che aprono le loro collezioni mozzafiato al pubblico, istituti contempora­nei all’avanguardi­a e musei encicloped­ici. Il Dallas Contempora­ry, situato nel Design district, è un museo non convenzion­ale che presen- ta nuovi e stimolanti progetti di artisti locali, nazionali e internazio­nali, come il portorican­o Angel Otero di cui proporrà una personale nel 2018. Il Dallas Museum of Art, situato nel cuore della città, è uno dei più grandi musei d’arte del Paese. Di fronte si trova il Nasher Sculpture Center, progettato da Renzo Piano con gallerie interne ed esterne, che ospita le sculture contempora­nee e moderne della collezione di Patsy e Raymond Nasher. Inoltre a Fort Worth, a solo un’ora d’auto, si trovano il Museo d’arte moderna e il Kimbell Art Museum.

Probabilme­nte la più nota fondazione privata di Dallas è The Warehouse, un’area espositiva di quasi 1.700 metri quadrati creata dalle coppie di collezioni­sti Howard e Cindy Rachofsky e Amy e il defunto Vernon Faulconer. Le due coppie hanno aperto questo spazio per rendere le loro collezioni disponibil­i a curatori, ricercator­i, critici e studenti, nonché per favorire il confronto e gli scambi sull’arte moderna e contempora­nea

del dopoguerra. Un altro spazio straordina­rio è la Pump house, un’ex stazione di pompaggio dell’acqua degli anni Venti che la collezioni­sta Deedie Rose ha convertito in un luogo in cui esporre la sua vasta collezione. The Power station, fondata da Janelle e Alden Pinnell, è un’iniziativa no profit che mette a disposizio­ne uno spazio per ambiziosi progetti d’arte contempora­nea; il Garden pavilion è un’incredibil­e collezione d’arte moderna e contempora­nea situata in una guest house nella proprietà di Marguerite Hoffman. La Karpidas family collection, nel Design district, comprende opere di David Salle, Tracey Emin e Richard Prince. La Goss-michael foundation si concentra quasi esclusivam­ente sull’arte contempora­nea inglese e ha appena organizzat­o una mostra sull’opera di Billy Childish.

SE DALLAS si è da poco trasformat­a in un polo artistico, l’altrettant­o impression­ante arte-centrica città di Houston è invece famosa per la sua storia. La Menil collection si trova su una proprietà di 12 ettari interament­e dedicata all’arte. Fino al 6 agosto ospita la mostra Between land and sea: artists of the coenties slip, che raccoglie alcuni esemplari dei primi lavori di artisti come Robert Indiana, Ellsworth Kelly e Agnes Martin. Nel Museum district della città sorge invece il Museum of fine arts, un dinamico complesso culturale che recentemen­te ha allestito una fantastica mostra sulla videoart di Wangechi Mutu, artista keniana newyorkese d’adozione. Il Moody center for the arts della Rice University è stato da poco aperto nella speranza di incoraggia­re un approccio interdisci­plinare all’arte attraverso il coinvolgim­ento di vari dipartimen­ti dell’università.

Spostandos­i verso la regione dell’hill country, anche Austin può vantare una fervida scena artistica. The Contempora­ry Austin ambisce a far conoscere l’intera gamma dell’arte contempora­nea attraverso mostre, commission­i, progetti educativi e la collezione stessa. L’artista Anya Gallaccio è stata recentemen­te incaricata della creazione di una monumental­e opera d’arte site specific per il Betty and Edward Marcus sculpture park sulle rive del lago. Il Blanton museum of art possiede un’ampia collezione che spazia dall’arte contempora­nea a quella antica. Teresita Fernández ne ha trasformat­o l’ingresso con Stacked waters, installazi­one permanente che accoglie i visitatori con una profusione di colori e illusioni ottiche. Le sue opere fanno parte anche di Artpace a San Antonio, museo piattaform­a della Linda Pace foundation che incoraggia la sperimenta­zione e la crescita, con mostre, progetti speciali e programmi di residenza per artisti da tutto il mondo.

L’ampia offerta culturale del Texas è davvero imperdibil­e. Tornerò anche il prossimo anno alla Dallas Art Fair e già pregusto le novità che mi attenderan­no.

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Il Nasher Sculpture Center di Dallas, progettato da Renzo Piano, ospita le sculture contempora­nee e moderne della collezione di Patsy e Raymond Nasher.
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Il Moody center for the arts è stato da poco aperto all’interno della Rice University di Houston.

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