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Il mistero del bestseller

A 20 anni dall'esordio che l'ha consacrata al grande successo, Arundhati Roy torna a pubblicare un nuovo romanzo. Un'opera che continua il suo viaggio attraverso L'INDIA DI CHI NON HA VOCE.

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È

IL LIBRO PIÙ ATTESO del 2017, il secondo romanzo di una scrittrice che dopo il successo inaspettat­o de Il Dio delle piccole cose (1997), un bestseller da otto milioni di copie, per 20 anni si è dedicata ad altro: saggi, inchieste giornalist­iche, pamphlet, interviste. Dopo quella prima storia d’amore che l’ha resa famosa in tutto il mondo, facendole vincere il Booker Prize, Arundhati Roy ha pubblicato altri 16 libri per denunciare l’incapacità e la corruzione della classe dirigente indiana, la follia dell’escalation nucleare con il Pakistan, i disastri ambientali causati dalla costruzion­e di enormi bacini artificial­i come la diga di Sardar Sarovar, nel Gujarat, il fanatismo religioso induista, la distruzion­e delle comunità rurali portata avanti dalle multinazio­nali con le loro razzie di terre. Con titoli come La fine delle illusioni (1999), Guida all’impero per gente comune (2003), In marcia con i ribelli (2012) o I fantasmi del capitale (2014), per citare solo i più noti, la scrittrice indiana è diventata un’icona del movimento no global mondiale, una testimonia­l onnipresen­te in tutti i social forum, i convegni e le manifestaz­ioni contro le politiche di neoimperia­lismo, neoliberis­mo e militarism­o dell’occidente, pluripremi­ata per il suo impegno e le sue campagne d'opinione, al punto da doverne anche rispondere in tribunale. Eppure, nonostante questa visibilità internazio­nale (o forse proprio a causa sua), la Roy non si è più esposta sul terreno della fiction, quasi per sottrarsi alle aspettativ­e dei critici e del pubblico, e all’obbligo di produrre un nuovo bestseller, all’altezza del suo precedente successo. IL 6 GIUGNO uscirà finalmente il suo nuovo romanzo, Il ministero della suprema felicità, pubblicato come sempre da Guanda: un libro che apparirà contempora­neamente in 20 lingue, e la cui trama è rimasta circondata dal segreto mantenuto fino all’ultimo per proteggere l’autrice. «In un cimitero fuori dalle mura dell’antica Delhi qualcuno srotola un logoro tappeto persiano, mentre su un marciapied­e di cemento un bimbo viene alla luce subito dopo mezzanotte. In una valle innevata un padre in lutto scrive una lettera alla figlia di cinque anni, raccontand­ole di chi si è presentato al suo funerale, mentre al secondo piano di un appartamen­to una donna sola fuma una sigaretta una dopo l’altra leggendo il suo vecchio diario». Questo e poco altro si sa del del libro, e per una volta dovrete accontenta­rvi, e aspettare che il romanzo arrivi in libreria per saperne di più.

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cose (1997), bestseller che ha venduto otto milioni di copie, l'autrice (nella foto) ha pubblicato solo saggi e inchieste, che l'hanno trasformat­a in un'icona del movimento no global internazio­nale.
Dopo l'uscita de Il Dio delle piccole cose (1997), bestseller che ha venduto otto milioni di copie, l'autrice (nella foto) ha pubblicato solo saggi e inchieste, che l'hanno trasformat­a in un'icona del movimento no global internazio­nale.
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Il ministero della suprema felicità di Arundhati Roy (Guanda) è il libro più atteso dell’anno.

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